Una storia popolare dalla Polonia che ci racconta come il limite
tra bene e male possa riempirsi di sfumature.
Ogni uomo è responsabile di tutto il bene che
non ha fatto.
(Voltaire)
Nel XVI secolo, ai tempi del re Zygmunt August, figlio della regina Bona Sforza, visse a Cracovia un certo nobile di nome Jan Twardowski. Era un uomo istruito che amava i libri e la scienza, aveva un interesse particolare per la magia e l'alchimia, ma dopo molti anni di ricerche, decise che la stregoneria era impossibile senza la partecipazione di forze soprannaturali. Trovò tra i suoi libri alcuni volumi che trattavano dell'invocazione dei diavoli e decise di applicare i suggerimenti in essi contenuti. Dopo che i rituali furono eseguiti e la luce delle candele divenne più fioca Twardowski vide un diavolo alto, magro e vestito di nero.