lunedì 22 luglio 2024

Viaggio USA 2024 - STAY GOLD


Quello che abbiamo vissuto è stato un viaggio a 360 gradi: mattinate di servizio ai più poveri davvero impegnative e significative, pomeriggi dedicati alla conoscenza della città, allo svago e al divertimento.

Tutto racchiuso tra le riunioni di inizio giornata (con sveglie poco “estive”) e quelle serali, più complesse e significative. Per non dimenticare nulla di quello che abbiamo vissuto nella giornata.

i professori che ci hanno accompagnato avevano tra gli scopi principali quello di creare un gruppo unito e proprio per questo abbiamo speso i primi due giorni a conoscerci meglio. Quale modo migliore se non una gita ad Ellis Island per comprendere come i nostri antenati sono arrivati negli Usa, un festival dello street food, e soprattutto una giornata al parco divertimenti di Coney Island? Devo dire che tra risate, riflessioni e urla di terrore sono riusciti nel loro intento. Inoltre, molto importante è stata l’accoglienza ricevuta dai fratelli della comunità di Bedford Park: Brother Ed, Bill e Michael ci hanno accolto nella loro casa, ci sono venuti a prendere all’aeroporto e ci hanno insegnato cosa vuol dire essere lasalliani.

Questo è stato importante perché il lunedì mattina sarebbero iniziate le attività di volontariato e affrontarle da gruppo unito ci ha aiutato molto. Abbiamo faticato davvero, questo non posso negarlo ma ne è assolutamente valsa la pena perché anche se apparentemente il nostro aiuto non ha effettivamente cambiato le cose per quelle persone, avere qualcuno che gli rivolgeva un sorriso e qualche parola gentile gli ha migliorato la giornata e la gratitudine che abbiamo visto nei loro occhi vale ogni fatica.

le attività di volontariato erano 3:

 ◦ POTS (part of the solution); Una struttura al centro del Bronx che mira non solo a dare ai senzatetto un pasto caldo o dei vestiti puliti ,ma cerca di reinserirli in società anche con la possibilità di collocarli in un posto di lavoro. Li si puntava alla loro dignità difatti li si poteva accedere ai servizi medici o legali gratuitamente, era presente un parrucchiere e delle docce a disposizione di tutti. Abbiamo fatto servizio in questo luogo 4 mattine (dalle 11:00 alle 15:00 senza interruzioni). Abbiamo preparato e servito pasti caldi e freddi per più di 1000 persone al giorno. Ci siamo trovati a lavorare in cucina, nelle celle frigorifere, nel deposito alimentare, nello smistamento vestiti o nella preparazione pacchi. Il lavoro lì è continuo e ad alta intensità. Siamo sempre stati guidati dai “capi volontari” di POTS che ci hanno accolto con gentilezza e ci hanno insegnato che per dare dignità ad ogni persona serve un lavoro serio, fatto con disciplina e cura: ogni pacco deve avere le stesse cos, ogni pasto caldo va fatto nello stesso modo, ogni persona deve ricevere le stesse attenzioni, anche quando siamo stanchi. Ci hanno insegnato molto e ci hanno aiutato a crescere nella consapevolezza e nelle capacità. Gli siamo molto grati.

 ◦ Methodist Home, una casa di riposo per anziani; siamo andati a trovare gli anziani tre volte e al contrario delle altre attività di volontariato che erano faticose al livello fisico qui la fatica qui la fatica la abbiamo provata al livello emotivo. Parlando con gli anziani nel reparto di lungodegenza abbiamo scoperto che spesso le famiglie li lasciano lì senza il loro consenso. Molti di loro non volevano stare li e il nostro unico obbiettivi era quello di regalargli un sorriso. Devo dire che abbiamo fatto un buon lavoro. Ci sono stati momenti emozionanti e commoventi. Durante la nostra prima visita abbiamo conosciuto un’anziana di 99 anni nel giorno del suo compleanno. Veniva dall’Italia e si chiamava Elizabeth. Aveva difficoltà ad esprimersi ma ci ha accolto con sorrisi meravigliosi e con evidente gioia. La figlia ci ha detto che stava molto male e che era un miracolo che degli italiani fosserò lì con lei proprio nel giorno del suo compleanno. Purtroppo il martedì successivo quando siamo tornati, abbiamo scoperto che Elizabeth era morta la sera prima. È stato un momento difficile ma la figlia che continuava a ringraziarci per il miracolo della nostra presenza e la riflessione fatta con i nostri accompagnatori (che da giovani hanno vissuto esperienze simili avendo entrambi fatto volontariato negli istituti per anziani a Roma) ci hanno aiutato a scoprire la bellezza anche in un momento così complesso. Di certo ci siamo resi conto che il tempo passa e che occorre stare vicino alle persone che amiamo fin quando è possibile. Alcuni di noi hanno chiesto di cominciare un servizio con gli anziani a Roma.

 ◦ Le altre attività sono state organizzate dai Fratelli del distretto americano, in particolare da brother Rich Galvin, che ci ha fatto vivere tre esperienze di servizio:

1) Siamo entrati nella scuola dove lavora brother Rich: la Lasalle Academy e insieme ai suoi studenti abbiamo preparato panini, frutta e bibite e poi siamo scesi per strada nel quartiere a distribuirli ai senzatetto. Ci molto colpito la presenza di diversi bambini che vivono per strada nel cuore di Manhattan. La riunione successiva con brother Rich ci ha aiutato a comprendere l’importanza di aiutare anche solo poche persone.

2) Nella chiesa di Saint John abbiamo conosciuto sister Mary che si occupa di gestire una food pantry per i più poveri. Sister Mary ha una grande energia nonostante sia anziana e il servizio è stato intenso e molto bello, perché c’era un rapporto diretto con ognuno. Addirittura Francesco ha potuto suonare il pianoforte per le persone che attendevano di ricevere il loro pacco e questo ha donato una dignità davvero speciale a quel luogo.

3) Il sabato mattina siamo andati in un’altra food pantry, organizzata da Robin Klueber, era davvero particolare perché gestita completamente da studenti. Inoltre ci ha colpito l’attenzione dedicata ai volontari cisto che ci hanno offerto la colazione e ogni due minuti si preoccupavano di farci bere per il gran caldo.

Ma il viaggio non era solo di “servizio”, era un viaggio di formazione e la colonna sonora del nostro viaggio sono stati i musical che abbiamo visto: Wicked, Moulin Rouge e in particolare “The Outsiders” .

The Outsiders è tratto da un libro scritto da una ragazza di soli sedici anni, S.E. Hinton, negli anni 70. Durante le riunioni ci sono stati letti passaggi del libro, in modo da farci arrivare pronti al messaggio finale: Stay Gold, rimani oro.

Ogni musical che abbiamo visto era in qualche modo collegato al nostro viaggio in particolare a quello che ci avrebbe dovuto lasciare come bagaglio personale.

Ogni sera o durante o dopo il tramonto (nel libro si parla molto di tramonti) facevamo una riunione tutti insieme. Quelle parti della giornata erano d’oro, si alternavano momenti di riflessione a giochi interattivi da fare insieme. Abbiamo visto tramonti indimenticabili insieme, come quello del Manhattanenge, per ricordarci che ci sono altre persone che in altre parti della città (o del mondo) stanno guardando o guarderanno lo stesso tramonto. I testi delle canzoni di the ousuders ci hanno aiutato a comprendere in profondità il messaggio del viaggio e a collegarlo alle attività svolte. Soprattutto ci hanno fatto comprendere il valore dello stare insieme e di avere sogni in comune.

La riunione finale, nella casa dei fratelli di Bedford Park che hanno continuato ad accoglierci in modo davvero generoso, ha fissato nei nostri cuori le bellezze vissute e condivise, i sogni per il futuro e gli impegni che ci siamo presi.

Questo viaggio ci ha lasciato veramente tanto. Io auguro e consiglio a tutti di fare un esperienza del genere.

Ginevra Panzarino



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