Intelligenza artificiale: progresso e pericoli, la sfida della nostra generazione


L'intelligenza artificiale (AI) è un ramo dell'informatica che si occupa di progettare macchine particolari che hanno comportamenti umani. L'AI è capace di interpretare il mondo che la circonda e di prendere decisioni e assumere caratteri umani.Con intelligenza artificiale non si intende solo la capacità di fare dei calcoli, ma si intende anche intelligenza sociale, ossia la capacità di relazionarsi con le cose del mondo e di costruire con esse delle relazioni efficaci. La domanda che sorge spontanea è come faccia una macchina a sviluppare un'intelligenza quasi umana. Si tratta di una serie di algoritmi e tematiche complesse fra le quali un pilastro fondamentale è il mass sharing, che significa "imparare"; le macchine, infatti, sono addestrate per trovare la soluzione migliore al problema imparando dai propri errori. Per capire i propri errori, l'intelligenza artificiale, utilizza le cosiddette reti neutrali. Queste ultime sono degli algoritmi che prendono ispirazione dai nostri neuroni. 

L'AI fra noi giovani è usata per qualsiasi cosa, poiché è precisa e fornisce istantaneamente risposte a qualsiasi nostra domanda. Ad oggi tutti noi pensiamo che l'intelligenza artificiale sia il futuro e che sia una cosa fondamentale, ma in realtà non ci siamo ancora resi conto delle conseguenze negative che l'intelligenza artificiale può avere sulle nostre vite se usata in modo non prudente. Sicuramente l'AI ha sempre analisi aggiornate, offre assistenza h24, aiuta a fare le cose più velocemente; con l'AI, infatti, possiamo avere risposte automatiche alle nostre domande, essa può migliorare la nostra vita quotidiana (ad esempio, gli assistenti vocali come Siri, Alexa o Google ci aiutano a fare tante cose, ascoltare musica o ricordarci gli impegni), può rendere i dispositivi più intelligenti, come nel caso dei telefoni che riconoscono il nostro viso o le applicazioni che ci consigliano cosa guardare in base a ciò che ci piace. L'AI può anche fornire un aiuto alla nostra salute: in futuro, essa potrebbe riuscire a diagnosticare malattie più velocemente, migliorando la vita delle persone e risolvendo problemi complessi in pochissimi secondi.
L'AI, tuttavia, potrebbe anche causare problemi se utilizzata con cattivi intenti e potrebbe comportare meno lavoro per alcune persone: alcuni lavori, infatti, potrebbero sparire, perché l'AI sarebbe in grado di fare quelle stesse cose più velocemente, e  questo potrebbe creare disoccupazione. Allo stesso tempo, però, potrebbero nascere nuovi lavori legati allo sviluppo dell'AI, che richiede nuove competenze e maggiori specializzazioni. 

Se ci affidiamo troppo all'AI, rischiamo di diventare troppo sottomessi ad essa e perdere alcune capacità, come il pensiero critico.
Da non sottovalutare è l'aspetto della privacy: l'AI raccoglie tante informazioni su di noi, come i nostri dati personali o quello che cerchiamo su internet, e questo può mettere a rischio la nostra privacy. E poi il rischio di decisioni sbagliate: se l'IA non è programmata bene, può fare scelte sbagliate o ingiuste. Inoltre, c
on l'AI che svolge sempre più compiti, potremmo perdere il contatto diretto con le persone, specialmente in ambiti come l'educazione.

Ai miei occhi l'intelligenza artificiale può essere una grande rivoluzione per il futuro, se consideriamo la possibilità di produrre tutte macchine a guida autonoma, anche chiamate self driving cars. Queste sono macchine a guida autonoma che  fanno lo screening su ciò che si trova attorno a loro, infatti identificano auto, bici, pedoni e altri ostacoli stradali e tracciano la loro traiettoria.
L'AI, ad ogni modo, se utilizzata in modo sbagliato può anche essere una grande minaccia per l'umanità.

Beatrice Garolla

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