Scampia oltre i luoghi comuni: volti, storie e speranza di rinascita. Il racconto di Lorenzo e Alessandra
Nella seconda giornata del convegno, venerdì 4 aprile, abbiamo avuto la gioia di immergerci nella periferia di Scampia e osservarla in tutti i suoi aspetti.
In seguito a un buongiorno collettivo, abbiamo visitato i luoghi più iconici e rappresentativi del quartiere: dal tradizionale mercato del venerdì all’immenso carcere di Secondigliano. Ciò che ci ha più colpito è stato il forte contrasto tra le famigerate Vele di Scampia e la coesione degli abitanti, i quali sono riusciti a trovare una via di fuga dalla miseria nella condivisione del dolore.
Conclusa la nostra camminata, abbiamo assistito a una conferenza con l’ex procuratrice per i diritti dei minori della Campania e il direttore dell’istituto penale di Nisida (NA), che hanno raccontato le esperienze più toccanti della loro lunga attività lavorativa: bambini coinvolti nello spaccio della droga, famiglie spezzate da omicidi o separazioni forzate, ragazzi che non sono mai andati a scuola, apparentemente liberi, ma prigionieri dell’ignoranza e schiavi dei malavitosi.
Dopo il pranzo insieme, ci siamo divisi in gruppi per svolgere diverse attività di servizio: la maggior parte dei nostri studenti è andata al campo rom di Giugliano, dove un anno fa è morta la piccola Michelle, alla quale è stato dedicato il ben noto doposcuola nel Trullo. I ragazzi hanno giocato con i bambini del campo, offrendo loro compagnia e gioia, mentre si addentravano in un luogo talmente vicino a noi ma allo stesso tempo distante e negletto: nulla è scontato lì, né un piatto di pasta né un’abitazione sicura.
Gli atri gruppi, invece, sono andati a Casa Arcobaleno, in un convento di suore e nella parrocchia locale per aiutare alcuni studenti del posto di tutte le età a fare i compiti.
Tra cacce al tesoro e giochi da tavolo, abbiamo avuto la possibilità di legare e conoscere persone inaspettatamente profonde: tra questi Carlo, il bambino abbandonato dai suoi genitori e Serena, la ragazza che vuole diventare poliziotta per rendere il suo quartiere un posto migliore.
Nella sera, infine, abbiamo partecipato a una lunga Via Crucis tra le stradine del campo rom di Scampia: seguendo l’appello di Papa Francesco, siamo diventati pellegrini di speranza lì dove miseria spirituale e materiale sembrano una costante, tutti nel ricordo del sacrificio di Cristo per il bene dell’intera umanità. Infine, ci siamo riuniti per cenare e riflettere insieme sugli eventi di questa giornata speciale, prima di andare a dormire, preparandoci per una nuova giornata ricca di attività.
Queste esperienze hanno permesso a tutti noi di scoprire una nuova realtà e osservarla in tutta la sua complessità: parlando di Scampia, all’individuo medio sovverrebbero le Vele, la camorra e le discariche, ma noi abbiamo visto l’eterogeneità del luogo, folto di cuori sensibili e sognatori pronti per spiccare il volo.
Lorenzo valli e Alessandra Mastella
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