CasArcobaleno: giorni di volontariato, lezioni di umanità


La mattina del 12 giugno sono arrivato a Scampia insieme a cinque miei compagni di scuola e tre insegnanti per un'esperienza di volontariato presso CasArcobaleno. Questa è un’associazione gestita dai Fratelli delle Scuole Cristiane, che si occupa di sostenere ragazzi del territorio svantaggiati dal punto di vista educativo.L'associazione ha creato il progetto "Io valgo", che mira a far proseguire il percorso scolastico a giovani spesso destinati a interromperlo dopo la terza media, offrendo loro un'alternativa concreta alla delinquenza. Tutto ciò è reso possibile grazie ai volontari, tra cui noi studenti e professori, il cui compito lì è stato quello di supportare sia i bambini delle elementari che i ragazzi delle medie nello svolgimento di attività educative, ma anche nei momenti di svago, altrettanto essenziali. Un altro compito fondamentale è stato quello relativo alla gestione quotidiana della casa: a ogni pasto ci occupavamo di apparecchiare, sparecchiare e lavare le stoviglie, suddividendo i ruoli in modo equo. Insieme a noi c'erano diversi altri volontari provenienti da tutta Italia, alcuni nostri coetanei, altri più grandi, ma tutti coinvolti con lo stesso impegno, sia nel lavoro con i ragazzi che nelle mansioni domestiche.

Siamo arrivati a CasArcobaleno a fine mattinata e siamo stati subito accolti da alcuni bambini che giocavano nel campetto da calcio, uno dei pochi presenti nei dintorni. Avevano riconosciuto alcuni miei compagni che erano già stati lì gli anni precedenti e li hanno salutati con grande entusiasmo e affetto, come se fosse passato solo qualche giorno dall'ultima volta. In realtà era trascorso almeno un anno. Nonostante fosse la mia prima volta a Scampia, mi sono sentito subito parte di quel legame sincero, diretto, spontaneo.
Poco dopo abbiamo pranzato tutti insieme attorno a una grande tavolata ed è stato un momento prezioso di dialogo e condivisione con i compagni e gli insegnanti.
Nel pomeriggio abbiamo visitato alcune aree del quartiere, in particolare le vele di Scampia, oggi in fase di demolizione. La visita è stata guidata da volontari esperti, tra cui uno cresciuto proprio di fronte a CasArcobaleno, che ci ha raccontato la storia di quei luoghi. Abbiamo avuto anche l’opportunità di vedere, proprio davanti alle vele, i resti sorprendenti di una villa romana.
Dopo cena ci siamo riuniti in cerchio per un momento di confronto con Fr. Enrico, riflettendo insieme su quanto vissuto durante la giornata e sul significato profondo di quell'esperienza di volontariato, che continua ancora oggi a lasciare un segno.
 
Il giorno successivo abbiamo proseguito il nostro lavoro con i bambini, alternando attività educative e ludiche. Nel pomeriggio ci è stato assegnato un compito delicato: aiutare dei ragazzi di 14 anni, alcuni già bocciati, a prepararsi per l'imminente esame di terza media. Anche in questo momento abbiamo percepito quanto il nostro aiuto, seppur limitato nel tempo, potesse rivelarsi importante.
Durante quelle giornate abbiamo anche stretto amicizia con alcuni ragazzi del quartiere che venivano spesso a giocare nel campetto.
La mattina del giorno della partenza ci siamo dedicati alla pulizia del campo e delle nostre stanze, per poi concludere l'esperienza con un'ultima lezione insieme a Fr. Enrico. 

Quella a CasArcobaleno è un'esperienza che desideravo fare da tempo, per confrontarmi con una realtà intensa e viva, ma per me anche relativamente distante. E non solo non ha deluso le mie aspettative, ma le ha ampiamente superate. Non solo sono entrato in contatto diretto con quella realtà, ma ho anche avuto modo di scoprirne un lato spesso trascurato: quello più umano e innocente, rappresentato dai bambini e dai ragazzi. Un lato che, seppur nascosto dietro a una quotidianità difficile, segnata dalla delinquenza, possiede una forza e un valore profondi.  

Questa esperienza mi ha fatto apprezzare ancora di più il difficile e nobile obiettivo di CasArcobaleno: far emergere il potenziale dei giovani, anche in un contesto che raramente li sprona verso l'educazione, che invece è la chiave per una vita giusta, serena e coerente con se stessi. Ho compreso che questo principio vale per ogni persona, ovunque si trovi, ed è per questo che è fondamentale combattere ogni forma di svantaggio educativo.
Sono orgoglioso del lavoro svolto insieme ai miei compagni con dedizione e serietà, perché, anche se per pochi giorni, ci siamo messi tra le difficoltà di questi ragazzi e il loro futuro, aiutandoli, nel nostro piccolo, a riscoprire il loro valore e, nel farlo, abbiamo riscoperto anche il nostro.

 Andrea De Luca

Commenti