Alda Merini (1931 – 2009) è una delle voci poetiche più originali e significative di tutto il ‘900. Ha vissuto esperienze drammatiche, come l’internamento per 15 anni in manicomio e questa sofferenza interiore è ben presente nelle sue brevi ed intense liriche.
Questa “ donna non addomesticabile” , sincera con se stessa e con coloro che le erano attorno, così ricordava quegli anni terribili: “Ero matta in mezzo ai matti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non così i dementi. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita”.
Il suo stile è apparentemente facile. Utilizza parole comprensibili da tutti, di uso quotidiano, ma sapientemente scelte e disposte.
Il lettore rimane progressivamente coinvolto, fino alla totale immedesimazione, anche perché i temi trattati sono quelli che tutti sperimentano: solitudine, amore, dolore, tenerezza, abbandono, angoscia, desiderio di infinito…
Presentiamo alcuni dei suoi versi più famosi, nella speranza di suscitare nei giovani lettori il desiderio di approfondire la conoscenza di questa donna straordinaria.
Questa “ donna non addomesticabile” , sincera con se stessa e con coloro che le erano attorno, così ricordava quegli anni terribili: “Ero matta in mezzo ai matti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non così i dementi. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita”.
Il suo stile è apparentemente facile. Utilizza parole comprensibili da tutti, di uso quotidiano, ma sapientemente scelte e disposte.
Il lettore rimane progressivamente coinvolto, fino alla totale immedesimazione, anche perché i temi trattati sono quelli che tutti sperimentano: solitudine, amore, dolore, tenerezza, abbandono, angoscia, desiderio di infinito…
Presentiamo alcuni dei suoi versi più famosi, nella speranza di suscitare nei giovani lettori il desiderio di approfondire la conoscenza di questa donna straordinaria.
Articolo di frére Emanuele Costa
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