venerdì 13 dicembre 2019

“All the shine of a thousand spotlights”



L’adattamento si muove con destrezza attraverso momenti di spiccata introspezione ed individualità, e momenti di violenta e straziante collettività. Le voci dei “freaks”, capeggiati dalla “donna barbuta” (Laura Scola) , intonano un canto di vibrante protesta, rispetto, accettazione e scandalo. Le due storie d’amore “impossibili”, che dirigono la trama, danno  un tocco di dolce e umana personalità. Indimenticabili il duetto tra il giovane Barnum (Francesco Ciancaleoni) e la giovane Charity (Beatrice Fattori), e lo spettacolare dialogo cantato (e soprattutto danzato) tra Phillip Carlyle (Marco Panzironi) e Anne Wheeler (Flavia Gatti). Molto buona la regia, soprattutto nei cambi sul palcoscenico tra versioni giovanili e mature dei protagonisti. I costumi del circo, attraverso la loro varietà e la loro originalità, comunicano visivamente il messaggio del musical tutto. Di alta qualità, come sempre, le registrazioni. Il mio ultimo pensiero, però, non può che andare agli attori, soprattutto a chi ha interpretato i membri del circo, perché, si parva licet componere magnis, sono davvero riusciti, per qualche minuto, a “raccogliere in bocca il punto di vista di Dio”.

Cercando di essere il "secondo" Bennett e non il "primo", un saluto,

Tancredi Bendicenti

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