Il palindromo per eccellenza, il palindromo per ogni
sistema di datazione (gg/mm/aaaa o mm/gg/aaaa).
Per trovarne un altro dobbiamo arrivare all’11.11.1111
in un’Europa governata da Enrico V (sarà imperatore fino al 1125) con Pasquale
II a capo della Chiesa. In questo scenario le superstizioni e le dicerie erano
all’ordine del giorno e molti innocenti potevano essere rinchiusi, torturati e
giustiziati al minimo sospetto; soprattutto in momenti in cui la popolazione
percepiva più forte la paura per la propria incolumità.
Per fortuna che il 1111 è lontano ed è lontana anche
la peste del 1630 con la sua “Colonna infame” e quella sua puzza di morte. Per fortuna
che oggi viviamo il progresso e la scienza, oggi viviamo l’era dell’informazione
e non siamo disposti a barattare i dati scientifici con le nostre più recondite
paure. No, oggi è diverso! È diverso. È diverso?
Mah. Oggi abbiamo una “peste” che uccide esattamente
quanto un’influenza stagionale, un sistema sanitario che non cura più con le
sanguisughe, due soli casi accertati in Italia che sono stati isolati (e stanno
in ripresa nonostante l’età avanzata). Ma i social (la nostra nuova piazza del
mercato) ci dicono di temere, ci dicono inoltre che tra di noi ci sono gli
untori, i monatti: hanno occhi diversi dai nostri (dicono i ben informati per
trasportare meglio il virus), mangiano cose strane (non come noi che mangiamo lumache,
cozze e che con una bistecca produciamo più CO2 di una Croma del
1996 senza marmitta catalitica) e ci invadono con la loro economia (che per molti
imprenditori italiani è sinonimo di sopravvivenza). I greci li chiamavano pharmakòi,
sono i colpevoli per eccellenza, i catalizzatori della nostra paura, i capri
espiatori. Ne abbiamo bisogno ogni volta che la nostra illusione di immortalità
viene messa vagamente in dubbio.
Il Ministero della Salute si è sentito in dovere di
produrre una circolare per sottolineare la possibilità per gli studenti di
origine cinese di ritorno dalla Cina di poter entrare regolarmente nelle scuole,
evidentemente segno di una psicosi diffusa e non guidata dalla scienza. La preoccupazione
per un’epidemia è un qualcosa che ci tutela, che fa applicare alle autorità
tutte le procedure per garantire la salute pubblica, che protegge le categorie
della popolazione più a rischio; ma il terrore è irrazionale, razzista e
bestiale e non porta mai a nulla di buono.
Così, tornando alla tanto amata cabala del palindromo,
per fare in modo di non confondere Angela Merkel con Enrico V e Pasquale II con
Francesco I potremmo chiedere aiuto ad un uomo della metà dell’800 che nell’ultima
edizione del suo capolavoro scriveva:
“Il sospetto e l’esasperazione, quando non sian
frenati dalla ragione e dalla carità, hanno la trista virtù di far prender per
colpevoli degli sventurati, sui più vani indizi e sulle più avventate
affermazioni”
(Alessandro Manzoni, Storia della colonna
infame)
La redazione
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