lunedì 17 febbraio 2020

Scampia febbraio 2020 - Enrico Dentini




Questa esperienza è uno dei tanti tasselli che, anno dopo anno, costituiscono il mosaico della mia vita. Quello che sono che sono certo non dimenticherò sono le persone con cui ho condiviso la gioia, le emozioni e il piacere di questi giorni.
Quello che mi mancherà di più sono tutte le cazzate che sparavamo a tavola, quei sorrisi naturali e quelle risate contagiose. Quando mi chiederanno di Scampia penserò ai diciassette sconosciuti che sono stati per quattro giorni la famiglia più bella che potessi desiderare e con cui ho potuto condividere un’esperienza toccante e significativa. È grazie a loro che ho affrontato le difficoltà  del servizio con un sorriso solare e sincero, consapevole della mia crescita personale e del bene che posso fare mettendomi in gioco. È questo il senso del servizio: aiutare gli altri aiutando se stessi. Se chiudo gli occhi posso ancora vedere il sorriso del bambino rom che, tenendo per le braccia, facevo roteare in aria con spensieratezza. Questi piccoli ricordi mi riempiono di gioia il cuore e mi aiutano a superare i momenti più difficili della vita. Voglio quindi ringraziare tutti i bambini per avermi aperto il loro piccolo e fragile cuoricino e avermi stretto forte le braccia al collo. Questa esperienza mi ha anche insegnato ad apprezzare tutte le fortune che ho e che ho sempre avuto e a non lamentarmi per quelle piccole ed insignificanti cose che mi mancano. Voglio inoltre ringraziare fratel Enrico, i professori e i soprattutto i miei fratelli, sia di Roma che di Napoli, per avermi fatto maturare e vivere un’esperienza indelebile.

Enrico Dentini

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