L’ultimo
goccio sparisce, inebriando il naso di Federico.
Ora
la realtà senza, la realtà solo.
Il
mondo ricomincia a farsi tetro, eppure fuori c’è il sole.
Federico barcolla, ha
la nausea ma sa che deve uscire, cerca di centrare la manica della giacca ma il
tremore gli impedisce di farlo al primo colpo: ne servono tre, quattro, cinque;
chiude la porta dietro di sé agganciandola con il piede, ormai è fuori e il
tremore aumenta. Fa tre passi, guarda l’ascensore ma un sussulto più forte
porta la sua mano destra ad abbracciare il suo pollice sinistro, stretti come
due amanti: prende le scale. Ultima rampa la luce cambia per via del portone,
già il portone. Federico inizia a ondeggiare pericolosamente un colpo di tosse
lo scuote, sta per vomitare, scala gli ultimi tre gradini ed una lieve brezza
lo colpisce: il portone è aperto, è salvo.
È in
strada, gli altri lo circondano, cerca un neon verde e lampeggiante lì troverà
il suo spacciatore. Ansima, non lo trova, il pollice e la mano continuano nel
loro amplesso sempre più stretti, ora prova dolore ma continua a camminare,
supera il primo incrocio e all’improvviso un’epifania, una visione, un colpo al
cuore: un serpente lampeggia attorno al suo bastone nel campo delineato da una
croce.
Accelera
il passo, sta sudando, le mani si liberano, entra, compra, scarta, spreme…sì!
Le mani iniziano un nuovo corteggiamento, si increspano una sull’altra, le dita
baciano i palmi con un movimento circolare sempre più rapido, i polpastrelli
accarezzano le nocche in una danza ondulatoria e sensuale, palmo e pollice
tornano stretti e umidi mentre un odore di sapone misto ad alcol, invadente ed
acuto, testimonia la salute, la gioia, l’amore.
Angelino
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