Perché l’astronomia? Perché io, un ragazzo di quattordici anni, debba appassionarmi di qualcosa che molti ritengono inutile?
Mi vengono in mente tutte quelle volte che qualcuno mi ha detto che l’astronomia non mi porterà a niente nella vita e anche non sapendo quelle cose, starei bene ugualmente. Ma è diverso, quello che per gli altri potrebbe sembrare un semplice sguardo al cielo notturno, per me è un viaggio, che mi porta anni luce lontano dalla piccola sfera d’acqua in cui mi trovo, mi fa pensare che forse non siamo soli, forse l’universo è dieci volte più magnificamente complesso di quello che crediamo e forse la causa di tutto questo, non stava giocando a dadi.
Mi vengono in mente tutte quelle volte che qualcuno mi ha detto che l’astronomia non mi porterà a niente nella vita e anche non sapendo quelle cose, starei bene ugualmente. Ma è diverso, quello che per gli altri potrebbe sembrare un semplice sguardo al cielo notturno, per me è un viaggio, che mi porta anni luce lontano dalla piccola sfera d’acqua in cui mi trovo, mi fa pensare che forse non siamo soli, forse l’universo è dieci volte più magnificamente complesso di quello che crediamo e forse la causa di tutto questo, non stava giocando a dadi.
La volta stellata che si trova sopra di noi è la prima meraviglia che gli ominidi osservarono e, molto probabilmente, sarà anche l’ultimo traguardo dell’umanità, qualcosa che ha fatto riunire miliardi di persone davanti ad un televisore, qualcosa che ci seguirà e ci ha seguito da sempre che, senza di noi, manterrebbe comunque il suo immenso splendore.
Ormai, però, l’uomo sta perdendo questo legame, avendo sempre più paura che noi non siamo parte del firmamento, ma forse del mare di fango. Quindi io voglio rinnegare il pensiero che l’uomo non potrà mai mettere un'impronta all'intero universo e inoltre, vorrei ravvivare quell'emozione di meraviglia che ci ha seguiti per millenni.
Giuseppe Cirimele
