domenica 10 maggio 2020

La festa dell'essere una mamma!


Il 10 Maggio si celebra in Italia la festa della mamma. In questa occorrenza si festeggia la mamma nelle maniere più svariate: portandole la colazione a letto, scrivendole una lettera o, per i più pigri come me, un abbraccio e un ti voglio bene.
Ci siamo mai fermati però a riflettere sul significato di questa festa, sul sentimento che genera la volontà di celebrare tale ricorrenza?

Per molti la risposta può sembrare ovvia: festeggiamo la donna che ci ha dato il dono più grande, ossia la vita. Tuttavia questa visione può sembrare limitata. Non tutti hanno la possibilità di avere un rapporto con la donna che li ha generati e tra coloro che ce l’hanno non sempre si tratta di una relazione pacifica: il legame materno non è un qualcosa di già dato, ma deve essere costruito.

Dunque qual è il senso della festa della mamma, se quest’ultimo non può coincidere con  il dare la vita? La nostra società ha imposto nell’immaginario collettivo una famiglia ideale e inesistente, che a sua volta finisce per fossilizzare i nostri valori su modelli non realistici. Per questo quando si nomina la parola “mamma” tutti noi tendiamo ad immaginare immediatamente la donna che ci ha generato.  Non sempre la madre coincide con questa figura  e tutti quelli, come me, per cui queste due figure coincidono dovrebbero ritenersi fortunati, perché è un privilegio. Dopotutto a chi è ispirata la festa del papà? Non forse a San Giuseppe, colui che pur non avendo generato suo figlio, lo ha amato incondizionatamente? Perché non dovrebbe essere così anche per la festa della mamma?

Ciò che definisce una mamma è il rapporto materno. Chiunque può essere una mamma, che sia una donna con quattro figli, una maestra di scuola elementare, una suora in un orfanotrofio, una compagna di cella in prigione, ecc… L’idea di madre non deve nemmeno essere necessariamente collegata al genere: ci sono padri che valgono anche da madre e madri che valgono anche da padre. L’essere madre non è definito dalle capacità riproduttive più o meno prolifiche di un individuo, ma dalla capacità di dare amore, di insegnare ad amare, di fare tutto, pur di errare, solo in nome di questo sentimento incondizionato che lega una madre ad un figlio. 

Dunque, a nome di tutti i figli di Italia, vorrei oggi ringraziare la mamma, non tanto per avermi dato la vita, ma per averle dato un senso: per esserci ogni giorno a supportarmi (sopportarmi) ed amarmi, per consigliarmi, per lo sbagliare a causa del troppo amore, perché sei una delle uniche persone grazie alle quali vivo, non nonostante alla quale. Buona festa della mamma!
Massimo Zambernardi 

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