Ogni anno dal 1985, il 9 maggio si celebra la
“Giornata dell’Europa”, che ricorda la dichiarazione di Robert Schuman del
1950, attraverso la quale iniziò il processo di integrazione europea che portò
all’Unione Europea di oggi.
Essendo un tema che mi interessa molto, spesso mi
sono confrontata con i miei compagni e mi sono scontrata con molte opinioni
contro l’UE, ho deciso, quindi, di scrivere per oggi un’Apologia dell’Unione
Europea affinché comprendiate la mia opinione europeista affrontando le
argomentazioni che maggiormente ho confutato in questi anni di permanenza in
Italia. - Il debito italiano è così alto per colpa dell’UE, perché non l’ha
cancellato come fece con la Germania.
Accusare l’Unione Europea per il debito nazionale
non ha senso, infatti, esso deriva dagli errori della politica economica
intrapresa all’interno del Paese: tra il 2008 e il 2019 il debito è salito di
più del 30% (2008: 106.2%; 2019: 134.8%); un aumento così significativo
costringe a mettere da parte gran parte del reddito nazionale per pagare gli
interessi sul debito, anziché usarlo, come si dovrebbe fare, per lo sviluppo.
Si crea quindi un ciclo vizioso, in cui l’Italia è sempre più indebitata e non
riesce a svilupparsi per creare più reddito. Riguardo il debito cancellato alla
Germania nel Patto di Londra del 1953, esso non aveva niente a che fare con una
politica economica sbagliata, ma era derivato dai prestiti fatti per
ricostruire l’industria di una nazione distrutta dalla guerra. Inoltre, il
debito cancellato era molto più basso rispetto al PIL (Prodotto Interno Lordo)
della Germania (12,4%). Ciò che mi stupisce maggiormente è il paragone tre la
situazione attuale dell’Italia e quella della Germania appena uscita dalla
guerra: sono passati 75 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma da
tali motivazioni sembra che l’Italia stia uscendo adesso dalle distruzioni
della guerra. Vorrei anche aggiungere che l’Italia nel 1948 ricevette dagli
USA, in virtù del Piano Marshall 1.204 milioni di dollari (equivalenti oggi a
13 miliardi di dollari) e ha dovuto pagare risarcimenti pari a 360 milioni di
dollari (equivale a 4 miliardi di dollari odierni). Gli USA hanno quindi dato
circa 9 miliardi di dollari all’Italia affinché potesse riprendersi dalla
guerra. In conclusione, l'Unione Europea, o altre organizzazioni
internazionali, non sono responsabile per il debito nazionale italiano, ma è
l’Italia stessa ad averlo causato attraverso una politica economica sbagliata.
- L’Unione Europea non aiuta l’Italia.
Questa seconda
argomentazione contro l’UE è riemersa durante questa emergenza del Covid-19. In
vista dei danni provocati all’economia italiana, la BCE (Banca Centrale
Europea) ha comprato nella prima metà di marzo 12 miliardi di titoli italiani,
ciò significa che la Banca Centrale Europea ha “prestato soldi” all’Italia per
sopravvivere a questa crisi. In più la Commissione Europea ha facilitato
l’accesso a circa 8 miliardi di euro del FESR (Fondo Europeo Sviluppo
Regionale) e del FSE (Fondo Sociale Europeo) riducendo i requisiti necessari e
diminuendo le limitazioni delle destinazioni d’uso degli stessi. Negli anni
precedenti, infatti, l’Italia non spese tutti i soldi messi a disposizione da
questi fondi, come è emerso anche dalle discussioni successive al crollo del
Ponte Morandi a Genova, infatti, la capacità complessiva di assorbimento delle
risorse di questi fondi nel 2019 si è fermata al 28,53%, tra i più bassi
dell’intera Unione. In totale negli anni 2014-2020, solo il 57% delle risorse
finanziarie FESR e FSE è stato programmato (Monitoraggio Politiche di Coesione). Questo significa che nel
2020 l’Italia dovrebbe programmare il restante 43% delle risorse, ciò dimostra
un ritardo significativo dello sfruttamento delle risorse dei fondi europei da
parte dell’Italia. Non ci si può meravigliare, quindi, che gli altri Stati
membri siano riluttanti nel fare ulteriori prestiti all’Italia, perché essa ha
dimostrato negli ultimi anni di non essere in grado di disporre/gestire i soldi
messi a sua disposizione.
L’area grigia, secondo le stime del 2012,
rappresentava il 27% dell’economia globale italiana e causava perdite per il
bilancio nazionale due volte superiori del deficit italiano. Se nel 2012 l’area
grigia fosse stata diminuita del 50% ciò avrebbe permesso di equilibrare il
bilancio dello Stato, ergo il debito pubblico non sarebbe cresciuto.
La mia domanda: Perché l’Italia rispetto alla media della Zona Euro, negli ultimi 20 anni
ha perso circa 15% della sua capacità industriale, mentre gli altri Stati
Membri hanno aumentato la stessa del 15%, creando un divario ancora maggiore?
Perché si cerca di dare la colpa altrove e non
dentro il proprio sistema per provare a correggere gli errori della politica
nazionale?
Secondo me sarebbe preferibile dipendere dalle
proprie risorse che dalla solidarietà degli altri.
Emilia Tombińska
Sitografia di riferimento:
Nessun commento:
Posta un commento