giovedì 21 maggio 2020

Un volo nel futuro - 21 maggio 1927



Nel 1920 il mondo era teatro di cambiamento; il Novecento portava all'umanità una nuova immagine, una visione comune ed interconnessa, che si sarà realizzata solo recentemente e solo per pochi.

Pionieri di questa spinta nel futuro, furono invenzioni come la radio, ormai in voga da qualche decennio, la automobile e via discorrendo, le città erano ormai simbolo stesso di futuro con i loro grattacieli, e le case si rinnovavano con tutto ciò che era offerto.
Il mondo era in evoluzione, come lo è  sempre stato, tuttavia, in questo particolare secolo l’uomo finalmente riuscì nella sua secolare sfida di raggiungere il cielo.
Con l’aereo l’uomo del tempo aveva oltrepassato i suoi limiti, il progresso dell’aviazione fu, una rappresentazione limpida di una società che si mostrava interessata ai nuovi simboli di uno stile moderno e tecnologico .

Simbolo di questa società fu il celebre  Charles Lindbergh, un giovane aviatore, di alta classe, destinato ad occupare i salotti e le conversazioni di quel tempo.
Lindbergh passo alla storia per la sua trasvolata atlantica in solitario, in un viaggio di 33 ore e 30 minuti, privo di comunicazioni radio per alleggerire il suo aereo, tenne una parte del mondo col fiato sospeso, in attesa del suo atteraggio.
Quando arrivò A Parigi esattamente 93 anni fa alle 22, scese da eroe dei due mondi, fu accolto dalla Francia non come un solito aviatore americano ma come un rappresentante perfetto di ciò che il mondo e l’umanità tutta voleva rappresentare come un uomo sia tradizionale che innovativo, un campione perfetto da presentare al secolo che correva.
Charles Lindbergh era il suo tempo, un eroe, un icona, e, sebbene molte vicissitudini riguardo il suo conto siano state rivelate con il passare degli anni e con le varie chiavi di lettura storiche, la sua vittoria rimane intangibile poiché in quanto essere umano, i suoi meriti sono sia suoi che dell’umanità tutta.
Volare su un oceano con il peso del silenzio addosso, anche oggi che volare da un continente all’altro è quasi una abitudine, il coraggio e la forza di spirito di esempi passati alla storia come eroi ci mette in suggestione e ci fa pensare.

Difficile non è nuotare contro la corrente
Ma salire nel cielo e non trovarci niente.

Così ci ricordava Ivano Fossati nel suo Lindbergh dell'omonimo album come noi tutti, siamo vittime dei nostri sforzi e delle nostre paure e non tanto ci intimorisce ciò che non sappiamo, ma l’idea di un amara verità che ci attende e che facciamo sempre più nostra.
Viviamo ormai in un mondo tecnologico, ogni cosa sviluppata nel vecchio decennio può essere svalutata e risolta in pochi click, siamo abituati, nel mio caso, siamo nati sotto l’innovazione digitale, la globalizzazione e i benefici di questo nuovo millennio.
Tanto siamo legati sin dalla nascita a tali concetti che, per concepire la nostra situazione dobbiamo far luce su ciò che abbiamo e di cui inconsciamente siamo privilegiati.
Sebbene la tecnologia tenti di procedere di pari passo con l’innovazione, è ormai noto che la coesistenza di tali aspetti sia spesso poco bilanciata e tante volte forzata, dato ormai per certo lo sviluppo continuo che ci circonda e ci ammalia. Facendoci ad un tempo passato, sia con valori divergenti a quelli in cui viviamo sia con le consuete analogie, riuscendo a discernere e comprendere con più facilità la nostra relazione con il tempo e in questo specifico caso, con la tecnologia.
Un tempo il progresso tecnologico era non solo una parte integrante della vita quotidiana, ma caratterizzava un interesse comune; ora, quasi paradossalmente, seppure siamo “nativi tecnologici” ci interessiamo relativamente meno o diversamente con la quantità estrema di novità che ci circonda.
Quindi, la domanda che vorrei porvi e che mi sono posto come prerogativa nella scrittura di questo piccolo articolo è la seguente: come ci dobbiamo confrontare con tutto ciò che ci cambia intorno, è più saggio conoscere ciò che è nuovo restando però legati al passato, oppure abituarci ad un cambiamento abbracciando la tecnologia come una nuova normalità?
Il mondo d’altra parte si è sempre mosso con il progresso, e con il progresso le persone.

Livio Sacchetto

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