"Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi"
-Sandro Pertini, presidente della repubblica italiana dal 1978 al 1985
Il 2 giugno 1946 un'Italia logorata dalla guerra e dall'occupazione nazi-fascista, ha deciso di rialzarsi.
Con il primo referendum a suffragio universale si è liberata dalle catene della corrotta monarchia che aveva partecipato silente alla sua stessa distruzione. La nostra nazione, pronta a spiccare il volo dietro la scia di un'Assemblea Costituente eletta con sistema proporzionale, portava sulle spalle il peso del suo passato autoritario e, nonostante avesse volto le spalle a Hitler con l'Armistizio di Cassibile, era considerata tra i nemici delle potenze anti-naziste. Ricordiamo in merito il discorso di Alcide De Gasperi alla conferenza di pace di Parigi, dove con tatto ed umiltà il premier ha difeso il popolo italiano, sollevando quest'ultimo da ogni responsabilità dei disastri della guerra. Pentita e piena di speranza, l'Italia era finalmente pronta a risollevarsi economicamente ed a reinserirsi all'interno del contesto internazionale.
Dal 1948, ogni anno il 2 giugno si festeggia il risveglio italiano dal sonno della ragione fascista con una parata militare lungo via dei Fori Imperiali e la deposizione di una corona d'alloro presso l'Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica Italiana. Ogni 2 giugno gli italiani dovrebbero ricordare come sia necessario partecipare alla vita politica del nostro paese, al fine di rendere onore alle vite spezzate ed agli sforzi compiuti per ottenere diritti che diamo quasi per scontati.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito la giornata di oggi un "2 giugno con dolore, ma verso un nuovo inizio". Rendiamo davvero questo 2 giugno 2020 il capodanno di una nuova stagione italiana in nome di una partecipazione più attiva e consapevole alla vita della nostra nazione.
Daria Vescovi
