Uno sguardo nel Buddhismo

Il Buddhismo è una religione che si fonda sugli insegnamenti del principe indiano Siddhartha Gautama, noto come il Buddha. Egli, vissuto tra il 566 a.C. e il 486 a.C., lasciò la sua nobile dimora per dedicarsi alla riflessione e alla meditazione in povertà. Dal momento che i suoi insegnamenti sono stati tramandati oralmente, non esiste un vero e proprio testo sacro buddhista.

 I buddhisti non riconoscono l’esistenza di un’entità suprema trascendentale che governi l’universo, ma considerano divina l’intera natura. L’universo è una catena ininterrotta di fenomeni basato sulla legge del karma, ovvero il principio di causa-effetto, in cui ogni azione umana genera un effetto corrispondente nel futuro, o persino nella prossima reincarnazione. Le sventure umane sono attribuite a cause interne a noi, e quindi non è necessario cercare motivi al di fuori di sé. D’altro canto, il karma non si limita solo alle azioni umane, ma si estende anche in altri fenomeni.

Il Buddha afferma che la vita si basa sulla sofferenza, poiché l’incessante desiderio umano procura continue insoddisfazioni. Lo scopo di tale dottrina consiste nell'eliminazione del desiderio e, conseguentemente, del dolore per raggiungere l’Illuminazione. Per intraprendere questo percorso bisogna apprendere le Quattro Nobili Verità:

-la verità della sofferenza, in cui la vita non essendo permanente comporta dolore;

-la verità dell’origine della sofferenza, in cui il dolore è conseguenza dei desideri sensuali e del volere di cambiare la realtà;

-la verità della cessazione della sofferenza, che coincide con la cessazione del desiderio;

-la verità del sentiero verso la cessazione della sofferenza, in cui si richiede pazienza e addestramento graduale.

Il fine ultimo della vita è il Nirvana, lo stato più alto di pace e felicità, che consiste nell'annientamento delle passioni e dell’individualità, accompagnato dalla consapevolezza della propria unione con l’universo.

Kelly Hu