Nonostante la singolarità e la non convenzionalità di questo duello presidenziale, queste elezioni sono considerabili tra le meno interessanti che si ricordino.
Sebbene i temi trattati e da trattare siano più estremi che mai, resta difficile acquisire una visione d’insieme chiara e ovviamente decretare un vincitore.
Come anni fa lo scontro Trump/Clinton ha visto la disfatta della maggior parte dei sondaggisti, questa corsa alle presidenziali non sarà da meno.
Come Clinton, Biden sembrerebbe avere leggermente la meglio sul candidato repubblicano; sarà il presidente Trump capace di difendere il suo posto alla Casa Bianca?
Il risultato ovviamente ci arriverà a giorni, in base al suo esito gli Stati Uniti e il mondo intero subiranno notevoli cambiamenti.
Prima della pandemia, la vittoria di Trump era quasi certa, il presidente infatti reduce dal tentato impeachment, era più sicuro di sé che mai anche grazie alla fiorente situazione economica
Dopo l’evidente insufficienza del sistema sanitario americano e la crisi economica che si sta sviluppando quest’anno, i democratici, prima confusi e intenti a litigi interni al partito, sono ora in vantaggio e hanno più chiari i loro obiettivi concreti.
La maggioranza dei candidati democratici infatti aveva tra le proprie proposte, una riforma sostanziale del sistema sanitario, sulle orme del travagliato Affordable Care Act.
È quindi ovvio pensare che Biden, ex-vice di Obama, abbia un piano riformatore chiaro e che in caso di vittoria intenda promuovere una sanità pubblica efficace ovviamente improntata alla lotta contro il COVID-19.
L’aspetto sanitario è indubbiamente indispensabile per spiegare la ricaduta del consenso di Trump, del quale da bravi europei ricordiamo le più disparate e agghiaccianti gaffe degli ultimi mesi.
In caso di vittoria Repubblicana, l’America sarà teatro di una scissione popolare ancora più profonda della "prima era" Trump, se la vittoria del 2016 ha visto l’incredulità e il rammarico dei democratici, un’ennesima porterà alla loro disperazione e totale dissenso verso l’istituzione.
In caso di vittoria Democratica invece, il Presidente ha in più modi ripetuto il suo disaccordo, ritenendo il partito democratico colpevole di aver imbrogliato e truccato le votazioni.
Questo comportamento non fa ben sperare considerando la possibilità di una lotta armata tra i due schieramenti.
Comunque vadano le cose, quest’anno più che in altri, il divario democratico-repubblicano è evidente e dall’esito di queste elezioni dipenderanno non solo le vite di coloro che sono in difficoltà davanti alla pandemia ma delle minoranze che fanno parte degli Stati Uniti.
Livio Sacchetto
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