venerdì 1 gennaio 2021

Buon 2021

 

Immagine di _labadessa

Eccoci arrivati al traguardo di una estenuante maratona

lunga un anno, pronti per un nuovo inizio: il bello di capodanno è che dopo una fine si ricomincia da capo. Certo, daccapo: di nuovo gennaio, febbraio, marzo e così via; fino all’anno che verrà e poi, di nuovo. Ed ogni anno, in questi giorni, si sente nell’aria la volontà di cambiamento, la volontà di ricominciare come persone migliori: “anno nuovo vita nuova” chi c’è c’è, chi non c’è si arrangia. Ma, se gli anni passati li abbiamo iniziati con un spirito quasi nostalgico dei mesi appena trascorsi, questa volta il mondo è d’accordo che questo 2020 sia meglio lasciarselo alle spalle; per sempre e, oserei dire, finalmente.

Eppure quest’anno ci ha mostrato una nuova faccia dell’umanità: l’unione. In soli 12 mesi, abbiamo sviluppato un forte legame con tutti i cittadini del mondo: ci siamo riuniti per pregare, omaggiare e dare forza a chi, durante i mesi di quarantena, lavorava in prima linea; abbiamo protestato, chi da casa e chi in strada, per dare una voce a chi l’aveva persa; abbiamo pianto la morte di personaggi che consideravamo, ognuno a modo suo, “eroi” (Gigi Proietti, Armando Maradona, Chadwick Boseman, Kobe Bryant, John Lewis, …); abbiamo pianto per la città di Beirut; abbiamo donato per fermare gli incendi in Amazzonia, California e Australia: abbiamo capito finalmente cosa significa considerare questo pianeta casa nostra. È ovvio che davanti ci sia ancora tanta strada ed il percorso non sarà semplice ma, per ora, non abbiamo smesso di sperare, sognare, cantare, ballare: “la danza è vita”, ha scritto Stephen King, nel suo celebre romanzo 22.11.63; e noi non abbiamo ancora spento la musica. Continuiamo a vivere, ad evolverci e ci stiamo avvicinando, ci stiamo stringendo: stiamo finalmente creando un gruppo: noi tutti, umani. Uomini. Forse è questo che ci ha finalmente distinto dagli altri animali: la capacità di unirci, e di combattere insieme.

Forse questo 2020 non è tutto da buttare via, forse le avversità ci hanno forgiato, forse abbiamo finalmente iniziato a sognare veramente o forse ci ha solo reso più cinici, più realisti; ma sicuramente non abbiamo smesso di sperare, come ha mostrato la Google nel suo video di “addio al 2020” (https://www.youtube.com/watch?v=rokGy0huYEA)

Spero solo di non scordarci cosa ci è stato insegnato quest’anno: mai dare niente per scontato, goderci ogni secondo (perché le occasioni perse non tornano più) e non piangere sul latte versato. Auguro a tutti un buon 2021, da parte mia e di tutta la redazione.

Flavia Gatti

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