martedì 19 gennaio 2021

In volo da Pyongyang a Seul: il futuro delle due Coree



 Sono passati circa 75 anni da quando la Corea è stata per l’ultima volta unita, correva l’anno

1945; dopo la resa del Giappone agli alleati, la Corea si ritrovava come stato indipendente, ma le cose non terminarono qui. L’anno seguente Stati Uniti e Unione Sovietica decisero di dividere le aree di influenza attraverso l’aiuto del trentottesimo parallelo, l’obiettivo finale era quello di instaurare un governo Coreano provvisorio che sarebbe dovuto diventare indipendente dalle due superpotenze, però non andò così, visto che sia gli USA sia l’URSS avevano intenzione di mantenere la propria influenza sulla zona creando due entità nazionali differenti. 

Il disordine generale sfociò nel 1950 nella guerra di Corea, che terminò con la definitiva spartizione del Paese. Negli anni successivi le due Coree iniziano ad allontanarsi sempre di più: il Nord ha un iniziale boom economico data l’enorme forza lavoro, boom che durerà soltanto fino alla morte di Kim Il-Sung, avvenuta pochi anni dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, contemporaneamente i cugini del Sud si liberano dall’ombra statunitense dopo anni di governi militari e corrotti, iniziando quindi un rapidissimo processo di rimodernamento del paese che lo porterà ad essere una delle maggiori potenze economiche mondiali. 

Durante gli anni ‘90 sembra quindi che un ricongiungimento delle due Coree si avvicini, ma il nuovo leader comunista Kim Jong-Il mette in atto riforme culturali per rendere nemica agli occhi dei suoi cittadini la cultura occidentale, rendendo la propria immagine un idolo da venerare in cambio della salvezza dai nemici americani e facendo vedere il Sud come il paese schiavo del sistema imposto dagli USA.

L’avvento però del nuovo millennio ha segnato anche una nuova speranza per gli unionisti; infatti a diverse Olimpiadi dell’ultimo decennio, le due Coree hanno deciso di gareggiare sotto la stessa bandiera come simbolo di unità, la presa del potere di Kim Jong-Un ha dato l’inizio a un’era di nuovi summit inter-coreani, anche se diversi passi del nuovo dittatore sembrerebbero mettere a rischio questo sogno dell’estremo oriente. In fin dei conti, un popolo che per secoli è riuscito a stare unito sotto una stessa bandiera si è visto solo ultimamente diviso dalla piaga che rappresentava la guerra fredda, e al giorno d’oggi credo fortemente che uno dei sogni di tutte le famiglie coreane sia quello di viaggiare da Pyongyang a Seul.

Giuseppe Cirimele

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