lunedì 8 febbraio 2021

Il "Sole artificiale" in Corea



 Immaginate se avessimo una stella proprio sulla Terra...

Grazie ai ricercatori coreani, a dicembre del 2020, questo è stato reso possibile dal Korea superconducing tokamak advanced reaserch (Kstar). Sono riusciti a far brillare per 20 secondi la loro invenzione alla massima temperatura. 

Il “sole artificiale” è un dispositivo coreano che, attraverso la fusione nucleare, riesce a raggiungere temperature elevatissime. Con questo evento hanno battuto il loro precedente record del 2019, che era di 8 secondi.

Il “sole artificiale” ha raggiunto l’altissima temperatura di cento milioni di gradi centigradi grazie alla fusione nucleare. Questa consiste nell’unione di due nuclei leggeri per formare un atomo pesante. Il macchinario imita le reazioni che avvengono all’interno del sole. 

L’obiettivo è quello di tenere degli isotopi di idrogeno all’interno di una struttura definita plasma, un grande reattore dove si trovano gli ioni e gli elettroni. Intorno al plasma si trovano dei magneti che hanno la funzione di tenere separati gli ioni dagli elettroni. 

Gli ioni vanno mantenuti ad altissime temperature, senza però surriscaldare i magneti posizionati intorno al plasma. 

Aumentando la temperatura e il tempo di funzionamento il “sole artificiale” sarebbe in grado di produrre un’enorme quantità di energia pulita, che potrebbe poi essere convertita in elettricità. Se usato bene, questo dispositivo ci aiuterà a ridurre l’utilizzo di combustibili fossili, e quindi anche la dispersione di anidride carbonica nell’atmosfera. Con quest’infinita quantità di energia pulita riusciremmo a rallentare il cambiamento climatico, riuscendo magari un giorno a salvare il pianeta.

Con il “sole artificiale” in funzione si ridurrebbe l’utilizzo di energia nucleare a fissione, dannosa per il pianeta in quanto produce rifiuti radioattivi. L’energia prodotta potrebbe inoltre essere utilizzata per una grande varietà di cose, ad esempio come alimentazione per i razzi. Questo processo però è anche molto costoso. 

I ricercatori del Kstar si sono prefissati come obiettivo di riuscire a raggiungere un minimo di cinque minuti di attività. Questo sarà forse possibile nel 2025, quando probabilmente si avranno le tecnologie necessarie per poterlo realizzare. 

La realizzazione del “sole artificiale” è un sogno affascinante, in quanto l’uomo cercherà di riprodurre qualcosa di straordinario e inimmaginabile.

Maria Vittoria Berardi

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