sabato 13 febbraio 2021

RICICLA ANCHE TU: ANCHE I TUOI VESTITI POSSONO ESSERE RICICLATI !

 


Le persone pensano che le cause principali dell’inquinamento siano date da grosse emissioni di gas tossici o perché l’uomo sbaglia il modo cui gestisce rifiuti. Oltre a questo, però,

un settore che incide molto sulla distruzione ambientale è quello della moda. Ogni volta che apriamo l’armadio in cerca di un outfit perfetto e non abbiamo “niente” da metterci, risolviamo il problema andando a fare shopping. Spesso compriamo vestiti che indossiamo solo un paio di volte e poi restano lì: nell’armadio. Un capo quotidiano come i jeans, secondo delle ricerche, è tra più inquinanti da produrre secondo la classica filiera.

Nel mondo vengono prodotti quasi 4 miliardi di jeans ogni anno, con procedimenti per cui c’è un altissimo bisogno di consumo di acqua. Secondo alcuni esperti, ad ogni lavaggio in lavatrice, esso rilascia nelle acque reflue 50mila microfibre, spesso contenenti sostanze tossiche ed inquinanti le quali sono destinate a raggiungere, purtroppo, anche zone isolate del pianeta, inquinandole.

Questo spreco determinato dalla cosiddetta “fast-fashion”, è un serio problema che deve essere affrontato con una nuova soluzione.

Vi sarete sicuramente chiesti come mai adesso ci sono molti brand che pubblicizzano i loro prodotti “riciclabili”.

Aziende come H&M e ZARA, le “nonne” motrici della fast-fashion, hanno iniziato da diversi anni ad adoperare la progettazione e produzione di collezioni, prodotti solamente con materiali riciclati e biologici, risparmiando l’acqua durante i processi di tintura e utilizzando cuciture in poliestere riciclato al 100%.

Nei negozi come H&M possiamo riportare abiti usati di qualsiasi marca e in qualsiasi stato di usura per poi ricevere un “premio”.

Oltre alla raccolta di abiti usati, ci sono anche diversi progetti, come il “Jeans Redesign” lanciato nel 2019 da Ellen MacArthur Foundation. Essa garantisce la riprogettazione di jeans più durativi e facilmente riciclabili in un modo più sostenibile per l’ambiente e la salute dei lavoratori nell’industria dell’abbigliamento.

Dopotutto, anche noi cittadini possiamo contribuire a questa grande iniziativa per salvare il nostro mondo anche comprando indumenti di seconda mano.

Elena Ruan

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