sabato 27 marzo 2021

Frammenti di realtà senza verità


 

Non si può salvare il mondo con le canzoni, non si può con la musica, né con

l’arte: ma allora che cavolo si fa?

Non si può neanche migliorare il mondo con parate o marcette o stanca disobbedienza civile: alla lunga si finisce col peggiorare sempre le cose. Si finisce con lo scambiare un problema con un altro, o per mantenersi dalla parte dei deboli o per noia, perché tutti quei casini alla fine non ci riguardano. Si nasce e si cresce in un mondo pieno zeppo di problemi, dalla prima elementare fino al quinto liceo ci vengono propinate serie e serie di casini irrisolti ai quali l’unica risposta è fare spallucce. Casi e casi di disastri aerei, processi misteriosi, attentati e rapimenti ai quali semplicemente una risposta non ci sta. La mia generazione, i miei amici, sono figli del nulla, non una guerra, non una rivolta, e grazie a questo tutte quelle pagine nere del nostro recente passato prendono polvere e iniziano a suonare come cose retoriche, cose che si sanno e non si sanno.

Le guerre Mondiali, quella Fredda, gli “anni di piombo” hanno il valore di cartoline agli occhi di un giovane di oggi; lezioncine trite e ritrite su cui, se va bene, ci fanno qualche film, cose che nell’essere inspiegate sono diventate inspiegabili. Ci siamo abituati quindi a non sapere la Verità, a non saperla nemmeno su fatti accaduti ormai tanto tempo fa. Per il più minuscolo dei problemi e per il più grande vale sempre la stessa regoletta: fatti i fatti tuoi, non curarti di quello che è successo perché tanto non lo saprai mai. E così andiamo avanti. Andiamo avanti per una strada che non lo sappiamo neanche dov’è che porta, perché ci siamo scordati per dove siamo passati. Aspettando così un Godot, un Messia che non arriverà mai perché ce lo siamo inventati noi, non capendo che la vera luce in fondo al tunnel è in realtà un treno pronto a venirci in faccia.

Questo perché la parola “verità” è stata usata talmente tanto che non vuol dire più un qualcosa di preciso, tant’è che al solo sentirla proviamo un senso di angoscia, quasi di paura: perché noi alla fine della verità non ci fidiamo.

La Realtà invece, di quella è difficile non fidarsi, ci si palesa davanti sempre nel peggiore dei modi e nove volte su dieci ci scappa il morto. Ci accontentiamo di lei e di tutti i suoi conflitti perché almeno a quella ci siamo abituati, alla morte innaturale, prematura, industriale. E quindi stiamo fermi ad ascoltare cronache su cronache di donne uccise, morti sul lavoro insomma cose brutte, perché, ormai, sono di casa; male che vada posto l’essenziale per star meglio su Instagram, butto giù qualche numeretto, qualche statistica, qualche sondaggio e divento il turista del mondo in cui vivo. "Ma la Verità? Ah quella...quella mica è affar mio, ce ne sono tante in giro, vatti a fidare...che poi alla fine sono tutti uguali; tu pensa per te, che tanto una risposta non ci sta."

 

Livio Sacchetto

Nessun commento:

Posta un commento

Il Blog consiglia:

PODCAST - Una testimonianza da Gaza: Intervista alla Dottoressa Elvira Del Giudice

Il podcast del Blog degli Studenti giovedì 16 novembre 2023 ha ospitato la Dottoressa Elvira Del Giudice. La Dottoressa ci ha fornito una te...

Top 5 della settimana