Più su di stagni e valli,
di monti e boschi, di nuvole e mari,
oltre l’etere e il sole, oltre i confini
delle sfere celesti
o mio spirito, agilmente ti muovi e come
un nuotatore a suo agio tra le onde
solchi la fonda immensità, godendo
indicibili e maschie voluttà.
Via, via dall’insidioso fetore!
va’ a purificarti nell’aria superiore
e a bere il secco nettare che colma
gli spazi trasparenti puro.
Dietro di sé le noie, i vasti orrori
gravanti sulla brumosa vita, felice
chi con robuste ali saprà
slanciarsi verso campi di luce e sereni
e ogni mattina, come le allodole, s’alza
nei pensieri con libertà nel cielo
e si libra ben alto sulla vita e non fa
fatica a intendere i fiori e le altre cose mute!
Il 9 aprile ricorre un importante compleanno. Duecento anni fa, nel 1821, nasceva il grande poeta Charles Baudelaire e abbiamo pensato di rendergli omaggio con una delle sue liriche più rappresentative: Elevazione, scritta nel 1857.
Baudelaire sapeva, come tutti i poeti decadenti, che solo la poesia consente di conoscere, di penetrare nell’essenza delle cose e capire così il senso profondo della vita. “Elevazione” incita il lettore a elevarsi al di sopra delle miserie, degli affanni che frenano l’individuo e non gli consentono di vivere con pienezza.
L’insegnamento che emerge dalla poesia è quello di volare verso l’alto, nello spazio infinito, di lasciarsi alle spalle il mondo reale che opprime la vita con i suoi affanni, le sue preoccupazioni, le sue difficoltà, di oltrepassare quindi i limiti dell’opprimente realtà quotidiana, proprio come fa Leopardi che guarda al di là della siepe…Infatti solo andando «oltre», tuffandoci nel mare o volteggiando nel cielo come gli uccelli, saremo in grado di superare la materialità, raggiungere l’infinito e comprendere le cose per quello che sono realmente, la loro pura essenza.
Baudelaire utilizza per questo l’immagine dell’allodola, un uccello capace di sollevarsi all’improvviso, scomparire, per poi altrettanto rapidamente scendere in picchiata. Chi sa volteggiare nel cielo come l’allodola, è capace di andare oltre le apparenze.
In questo particolare momento storico anche noi dobbiamo far nostro l’insegnamento di Baudelaire, anche noi abbiamo infatti bisogno di volare verso l’alto come fa l’allodola, di lasciarci alle spalle il grigiore della vita quotidiana, la paura del Covid, la vita non vissuta in cui tutti siamo intrappolati da un anno a questa parte. Dobbiamo liberarci della paura, unico comun denominatore, solo così potremo superare il presente, solo così potremo essere liberi di vivere la nostra vita, seppur per un attimo.
Filippo Maria Giovannini
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