La bomba al neutrone

 La bomba al neutrone è un nuovo tipo di arma nucleare in grado di

radere al suolo un area di circa 3 chilometri quadrati.

Essa affida il suo potenziale distruttivo a un flusso di neutroni intenso.

Pensata dallo scienziato Samuel Cohen del Lawrence Livermore National Laboratory nel 1958 durante il periodo della guerra fredda, nella quale bisognava tenersi pronti ad un possibile squilibrio della pace, in bilico tra tensione e paura.

In seguito agli U.S.A. anche la Francia divenne in grado di progettare un’arma del genere, e secondo il “cox report” nel ‘99 anche la Cina ne fu capace. Questo non esclude il fatto che qualche altro paese possa possederla segretamente nel proprio arsenale.

È un arma termonucleare che sfrutta l’emivita (ovvero la radioattività degli isotopi dovuta ad uno squilibrio nel nucleo degli atomi per la quantità eccessiva di neutroni al suo interno) del trizio di 12/13 anni, che quindi rende impossibile l'efficienza dell’arma per periodi più lunghi.

La bomba al neutrone ha un'area relativamente piccola nella quale il lampo di neutroni generato dalla reazione di fusione nucleare viene lasciato libero di fuggire dalla struttura della bomba.

I riflettori interni di raggi X e il contenitore della bomba sono fatti in cromo o nichel, le particolarità di questi elementi permette ai neutroni di sfuggire.

L’intenso lampo di neutroni ad alta energia è il principale meccanismo distruttivo in questa bomba; il termine”radiazione aumentata” si riferisce solo al lampo iniziale, e non a qualche effetto di residui radioattivi.

Dunque potrebbe essere basata su questo tipo di armi una possibile terza guerra mondiale? E in questo caso quale sarebbe la probabilità di sopravvivenza del genere umano in presenza di territori radioattivi che non forniscano le possibilità di ricreazione di un ecosistema?

Tommaso Lassalandra