giovedì 15 aprile 2021

Questo post ti renderà una persona magnifica!

 


Cosa ci rende buoni? Cosa significa, essere buoni? Rispondente all’idea del

bene morale; che ha per norma e per fine il bene, così il vocabolario Treccani definisce un uomo buono, qualcuno che ha per norma e per fine il bene. È un’affermazione giusta, ma vaga. Il bene può essere il proprio, della propria famiglia, della propria nazione. Una persona può agire solo esclusivamente pensando al bene dei propri interessi. Qual è il limite? Quando si è veramente brave persone?

Michael Schur, creatore di The Office e Brooklyn 99, ci offre la sua risposta al sempiterno problema etico in The Good Place. In modo totalmente nuovo, divertente, originale e accessibile, il regista ci porta in un viaggio attraverso la vita (o meglio, la morte) di quattro esseri umani, costretti da circostanze del tutto inaspettate a migliorare loro stessi per meritarsi il posto in Paradiso che tutti vogliono. La protagonista della serie è Eleanor Shellstrop, una donna egoista, egocentrica, incapace di relazionarsi e di provare empatia che, dopo la morte, ottiene per errore un posto in paradiso, nel “Good Place”. Spinta dal senso di inadeguatezza che questo le comporta, Eleanor decide di migliorare se stessa, prendendo delle lezioni di etica dalla sua presunta anima gemella. La storia poi, ricca di colpi di scena, ci trascina in una nuova visione della vita e della morte, portandoci a chiederci: come si può migliorare? Ne siamo tutti in grado? Secondo Schur, la risposta alla seconda domanda è sì: tutti possono. O, nelle parole uno dei protagonisti, Michael: “Tutti possono migliorare. Sappiamo che ha passato la vita ad essere una persona schifosa, ma quello che non si può sapere, è chi sarebbe potuto diventare domani.”

La conclusione a cui giunge Schur è che non importa quanto male tu abbia fatto nella vita, finché ti rendi conto di dover migliorare. Non bisogna misurare il valore di una persona dalle nostre percezioni, ma dalle sue azioni e dalla fatica e le rinunce dietro queste: non importa quanto marcio ci sia in qualcuno, “importa se sta provando a diventare migliore oggi più di quanto non fosse ieri”.

 

The Good Place offre una prospettiva diversa, uno spunto di riflessione. Per tutti coloro che si domandano se ne siano o meno in grado di diventare persone migliori, che hanno l’impressione di sbagliare sempre e di non riuscire a concludere niente, vi rimane solo provare. Provate a migliorarvi, provate a guardarvi allo specchio e decidere di cambiare. Da qualche parte, con la spinta nella giusta direzione, si deve pur sempre cominciare.

 Flavia Gatti

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