Cosa ci rende buoni? Cosa significa, essere buoni? Rispondente all’idea del
bene morale; che ha per norma e per fine il bene, così il vocabolario Treccani definisce un uomo buono, qualcuno che ha per norma e per fine il bene. È un’affermazione giusta, ma vaga. Il bene può essere il proprio, della propria famiglia, della propria nazione. Una persona può agire solo esclusivamente pensando al bene dei propri interessi. Qual è il limite? Quando si è veramente brave persone?Michael Schur, creatore di The Office e Brooklyn 99, ci offre la
sua risposta al sempiterno problema etico in The Good Place. In modo totalmente
nuovo, divertente, originale e accessibile, il regista ci porta in un viaggio
attraverso la vita (o meglio, la morte) di quattro esseri umani, costretti da
circostanze del tutto inaspettate a migliorare loro stessi per meritarsi il
posto in Paradiso che tutti vogliono. La protagonista della serie è Eleanor
Shellstrop, una donna egoista, egocentrica, incapace di relazionarsi e di
provare empatia che, dopo la morte, ottiene per errore un posto in paradiso,
nel “Good Place”. Spinta dal senso di inadeguatezza che questo le comporta,
Eleanor decide di migliorare se stessa, prendendo delle lezioni di etica dalla
sua presunta anima gemella. La storia poi, ricca di colpi di scena, ci trascina
in una nuova visione della vita e della morte, portandoci a chiederci: come si
può migliorare? Ne siamo tutti in grado? Secondo Schur, la risposta alla
seconda domanda è sì: tutti possono. O, nelle parole uno dei protagonisti,
Michael: “Tutti possono migliorare. Sappiamo
che ha passato la vita ad essere una persona schifosa, ma quello che non si può
sapere, è chi sarebbe potuto diventare domani.”
La conclusione a cui giunge Schur è che
non importa quanto male tu abbia fatto nella vita, finché ti rendi conto di
dover migliorare. Non bisogna misurare il valore di una persona dalle nostre
percezioni, ma dalle sue azioni e dalla fatica e le rinunce dietro queste: non importa quanto marcio ci sia in qualcuno, “importa se sta
provando a diventare migliore oggi più di quanto non fosse ieri”.
The Good Place offre una prospettiva diversa, uno spunto di
riflessione. Per tutti coloro che si domandano se ne siano o meno in grado di
diventare persone migliori, che hanno l’impressione di sbagliare sempre e di
non riuscire a concludere niente, vi rimane solo provare. Provate a
migliorarvi, provate a guardarvi allo specchio e decidere di cambiare. Da
qualche parte, con la spinta nella giusta direzione, si deve pur sempre
cominciare.
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