La Pasqua, celebrazione della resurrezione di Cristo, è la principale festività del cristianesimo. In Italia è celebrata con diversi riti che colorano di gioia ed allegria il periodo pasquale. Vediamo quindi, quali sono le tradizioni che
da secoli accompagnano il popolo italiano.Quelle a carattere
religioso differiscono in base al proprio luogo d’origine e tra esse spicca
sicuramente la Via Crucis con cui si ricostruisce e commemora il percorso
doloroso di Gesù che si avvia alla crocifissione sul monte Golgota. La
tradizione vuole che il Papa, il Venerdì Santo ripercorra tutte le 14 tappe. La
prima Via Crucis al Colosseo venne celebrata nel 1750, voluta da papa
Benedetto XIV; con l’unità d’Italia il rito era stato dimenticato ma nel 1965
fu ripresa per mano di papa Paolo VI (fu anche trasmessa in diretta eurovisione
della Rai); da quel momento la tradizione è costante.
Ad Orte, un paesino
in provincia di Viterbo, invece si svolge la processione del Venerdì Santo più
antica d'Italia, molto sentita dagli abitanti del luogo che seguono la bara del
Cristo Morto per le vie del paese. A Firenze si svolge lo Scoppio del Carro: al
termine della messa di domenica, un carro trainato da due buoi bianchi, dove è
montata una torretta nota come il Brindellone, raggiunge le porte del duomo
di Firenze; dall'altare del duomo parte, allora, una colomba pirotecnica
che attraversa tutta la chiesa fino a raggiungere il carro, e ne provoca lo
'scoppio'. Si dice che se la colomba torna senza problemi indietro, allora sarà
un anno di prosperità. Per questo l'evento è molto seguito sia dai fiorentini
che dai moltissimi turisti annuali.
Anche le tradizioni
culinarie hanno una certa importanza e le più note sono: l’agnello, che è
preparato in modi diversi a seconda della regione, per esempio in Piemonte,
Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Campania al forno con le patate, mentre
nel Lazio è più comune l’abbacchio alla romana (nel periodo pasquale vengono
uccisi circa 300.000 agnelli); la pasta fatta in casa, dagli agnolotti ripieni
di carne conditi con burro e salvia, alle lasagne verdi con
besciamella e ragù alla bolognese dell’Emilia Romagna, e anche alle orecchiette
con carciofi e mandorle che troviamo principalmente sulle tavole pugliesi;
il casatiello
(da caso, che in dialetto napoletano significa formaggio, quindi “piccolo pane
al formaggio”) o tortano, una torta rustica originariamente napoletana
contenente pancetta, salame, uova sode e
provolone dolce o semi-piccante (ogni famiglia custodisce gelosamente la
propria ricetta); le uova sode restano uno dei cibi più rappresentativi della
Pasqua nella Penisola e solitamente sono accompagnati con affettati, quali soppressata, salame, capocollo,
prosciutto crudo, lonza di maiale, pancetta e porchetta, anch’essi elementi
sempre presenti a tavola.
Abbiamo, quindi,
capito che le tradizioni che ci hanno accompagnato anno per anno ogni Pasqua,
sono molte. Penso che ciò sia un bene, d’altronde sono proprio le ultime a
costituire la nostra identità, anche a livello internazionale.
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