Ci troviamo nel 1950, in America veniva spesso praticato il surf, ma a quell’epoca la gente voleva qualcosa di nuovo, qualcosa di innovativo e di divertente. Così nacque il
Land surfing che consisteva in una tavola da surf con delle ruote di metallo sotto.Il Land surfing non era lo Skateboarding in sé poiché non si
poteva fare molto e le persone più che goderselo si facevano solo male. Allora
iniziarono a creare le proprie tavole con pezzi di legno e ruote ed è qui che
avvenne il grande cambiamento, ciò che segnò un prima e un dopo nella storia di
questo sport: la nascita dell’Ollie, il primo trick.
L’Ollie venne inventato da Allan Gelfand che casualmente ha sbattuto la parte anteriore della propria tavola facendola
saltare in aria, decise quindi di provare a migliorare questo movimento anomalo
portando così la fine del Land surfing e la nascita dello skateboarding. Da
quel momento si aprì un nuovo mondo davanti a tutti gli skateboarders
dell’epoca che aspettava di essere scoperto.
Parliamo un po’ dell’Ollie.
Oggi giorno questo trick è stato completamente dominato e
migliorato. Esso consiste nello sbattere della parte anteriore della tavola
mentre si salta per creare una sorta di rimbalzo al fine di far volare per
pochi secondi la tavola, tutto questo accompagnato da uno struscio con il piede
davanti per livellare la tavola fino al punto in cui la parte anteriore e
quella posteriore sono alla stessa altezza.
L’Ollie è il primo, ma è anche il padre di più di altri 50
trick. Tuttavia, la sua esecuzione non sarebbe stata possibile senza una
pratica constante di questo sport.
Ma cosa ha questo skateboarding di così incredibile da
portare le persone che lo praticano a passare ore e ore sopra la tavola? Nella
maggior parte dei casi è la libertà che viene conferita agli skaters poiché
questo è uno sport di creatività e invenzione. Qualsiasi persona può arrivare
ad amare questo sport come qualsiasi altro, perché è uno sport completo e
divertente, che restituisce a chiunque lo provi un senso di autonomia, che
purtroppo sembra mancare nella nostra quotidianità.
Nicolas Sansò
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