domenica 9 maggio 2021

Gris: una metafora del lutto

 


Gris è un videogioco sviluppato dalla casa videoludica Nomada Studio e pubblicato per Ios, Play Station, Microsoft e Nintendo Switch.

È un videogioco di genere Platform, ma che ha poco a che vedere con prodotti dello stesso genere,

come Super Mario o Crash Bandicoot; il gioco, infatti, è un insieme di grafiche mozzafiato, piacevoli colonne sonore e un messaggio profondo, destinato a giocatori di tutte le età; dai più piccoli, fino a coloro che rientrano in età più adulte.

L’arte di questo videogioco è a dir poco sopraffina, con scelte di colori impeccabili e disegni di stampo minimalista estremamente curati (tant’è che durante la mia esperienza di gioco non era raro che mi fermassi ad ammirare gli incredibili panorami che Gris offriva).

I disegni, però, non sono l’unica cosa che rendono questo gioco una vera perla del campo videoludico; esso, difatti, tratta la tragedia del lutto e i processi di guarigione che ne conseguono in chiave di metafora, rappresentata anche dalle cinque fasi del lutto.

 

Negazione

La storia inizia con la protagonista, anche lei di nome Gris, la quale canta una meravigliosa melodia sulla mano di una gigantesca statua di una donna, circondata da un mondo luminoso e colorato. Presto però ella perde la voce ed il mondo intorno a incomincia a sgretolarsi e ad ingrigirsi, finché la statua che la sorregge, non si distrugge completamente, lasciando la protagonista a cadere nel vuoto.

La negazione nel lutto è quando si gestisce lo shock della perdita, permettendo unicamente alle informazioni che possiamo gestire l’accesso; similmente Gris si ritrova in un mondo completamente privo di colori, debole e, mano a mano che si fa strada in quel mondo desolato, la visuale del giocatore si allarga, simboleggiando come la protagonista stia lentamente ricominciando a lasciar entrare tutto ciò che la circonda.

 

Rabbia

 

Gris raggiunge una statua simile a quella in cui si trovava ad inizio gioco e presto il mondo viene investito da un rosso intenso, che simboleggia l’ira che la ragazza prova.

In questa parte del gioco, forti venti, rappresentanti il sentimento trascinante che è la rabbia, non permettono al giocatore di avanzare, ben presto, però, la protagonista impara a non lasciarsi andare alla rabbia ed impara a trasformare il suo corpo in una pesante roccia.

Con il nuovo potere Gris comincia a sfogarsi su oggetti che la circondano, distruggendo vasi e ponti, finché eventualmente non fa del male ad un piccolo robot; il suo dolore, quindi, finisce per fare male a qualcun altro. Immediatamente giunge un ammasso di farfalle, nere come la pece, che si fondono e divengono un enorme uccello, rappresentante i pensieri più oscuri della ragazza.

 

Patteggiamento

Nel secondo capitolo del gioco il mondo si ricopre di verde e Gris inizia la fase del patteggiamento.

Durante il lutto è normale sentirsi impotenti di fronte alle avversità della vita, ed è molto comune compensare con tale sensazione di debolezza, cercando di stipulare patti (spesso con la figura divina) in cambio di miglioramenti nella situazione in cui ci si trova.

Questa dinamica del lutto è rappresentata nel gioco da una foresta di alberi, le quali chiome (essenziali per potersi muovere da una zona all’altra del bosco) sono in grado di svanire.

Le chiome rosse, rappresentanti le scelte della protagonista, svaniscono e ,successivamente, ricompaiono ogni qual volta quest’ultima salta, mentre le chiome verdi, rappresentanti le scelte degli altri, scompaiono e ricompaiono periodicamente, indipendentemente dalle azioni di Gris. Questa dinamica di gioco simboleggia come la protagonista stia cominciando a distinguere ciò su cui è davvero in controllo e ciò che non può essere cambiato.

 

Depressione

Il mondo è investito da un nuovo colore; il blu. Questo capitolo è ambientato in un paesaggio acquatico, dove Gris apprende un nuovo potere; la capacità di trasformare ella stessa in una manta, rappresentando come la protagonista si senta libera dal peso del dolore, scappando dalla realtà e lasciandosi andare alla depressione. Col suo nuovo potere la ragazza è libera di esplorare sempre più in profondità, ma come nella depressione, più si va in fondo, più è difficile uscire; le acque diventano sempre più oscure, finché Gris non è avvolta completamente dalle tenebre. Ad aiutare lei ed il giocatore è una tartaruga dal guscio rosso cremisi, rappresentante la rabbia e quindi il desiderio di combattere della protagonista, che guida il giocatore lungo le profondità più oscure.

 

Accettazione

Ci ritroviamo dove la storia è cominciata; ai piedi dell’enorme figura femminile, ed il giallo, simbolo dell’accettazione, investe il cielo, rivelando un’enorme luna color avorio. Purtroppo però la vita non è così semplice, ed accettare il lutto non è qualcosa di immediato, ma piuttosto un processo lento, su cui bisogna lavorare; la fiera nera ricompare e fa a pezzi la statua, prima di cominciare ad inseguire la protagonista, costringendola a tornare dentro le acque della depressione. La belva si trasforma in un’enorme murena e rincorre la protagonista, con le fauci aperte, pronte ad ingoiarla. La creatura, per quanto Gris nuoti svelta, è ormai alle calcagna, quando improvvisamente la tartaruga corre in aiuto, costringendo il mostro alla fuga.

Perduta tra gli abissi della depressione, la protagonista è guidata da coralli luminosi, colorati di giallo, verso l’uscita; sottintendendo, come anticipato prima, che l’accettazione è un traguardo che si ottiene a piccole dosi.

 

La Fine

Gris giunge in una città in alto nel cielo e, dopo aver risolto diversi enigmi e aver instaurato nuove amicizie con le creature di quel mondo incantato, finalmente riacquista la voce ed intona una maestosa melodia. Purtroppo, però, il mostro nero, rappresentate i pensieri più oscuri della ragazza, ricompare, ma stavolta la protagonista è pronta ed intenzionata ad affrontarla una volta per tutte; la creatura risucchia tutti i colori del mondo, e con loro anche la protagonista.

Gris finalmente accetta davvero la perdita che ha subito; per quanto la vita non sarà mai davvero come era prima, ella ha compreso di dover continuare a vivere; la creatura si dissipa per sempre e Gris è libera di tornare finalmente a casa.

 

Giocare Gris è stata un’esperienza unica,  che mi ha commosso ben più di una volta. Spero davvero che questo articolo possa indurvi a comprare questo gioco e a provare con la vostra pelle l’incredibile ricchezza che quest’opera d’arte ha da offrire; per tutti coloro che lo giocheranno, auguri e buon divertimento.

Marco Panzironi

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