domenica 23 maggio 2021

Registro del prof.


Approfitto di questo spazio per raccontare quest'anno (e mezzo) dagli occhi di un docente. Da un anno teniamo il conto delle esperienze perse, delle difficoltà superate, delle competenze acquisite e di altri racconti (o come si dice ora narrazioni) da talk show domenicale. Penso sia utile, invece, soffermarsi su due slogan in voga qualche mese fa: andrà tutto bene, ne usciremo migliori!

Non è andato tutto bene!

Credo che si possa concludere che non sia andato tutto bene, almeno per le 125.000 persone decedute da inizio pandemia e per i loro cari che, tra scandali sanitari (dal piano pandemico alle mascherine) e follia negazionista, sarebbero potute essere nettamente inferiori. Non è andato tutto bene per la scuola italiana, sacrificata sull'altare della responsabilità dei governatori, ora ci auguriamo che non si sia sacrificato anche il futuro del Paese. 

Non ne siamo usciti migliori...ma neanche peggiori! 

Abbiamo sviluppato sicuramente parecchio stress e tutte le nostre idiosincrasie sono state stimolate parecchio, ma guardandomi attorno in questo anno e mezzo sono stato colpito da grandi persone (molti di questi sono studenti) che hanno reso la vita migliore agli altri gratuitamente. Allo stesso tempo, però, sono stato colpito da enormi farabutti che hanno speculato sulla pandemia per i propri interessi. 
Esattamente come prima il mondo consapevole e pieno di unicorni che si abbeverano alla Barcaccia è lontano da essere raggiunto (fortunatamente?). Il far parte di grandi eventi epocali alletta gli spiriti di molti idealisti (l'umanità capirà i suoi errori e inizieremo a pagare le tasse e a fare la differenziata e non diremo le parolacce) e di molti cinici (diventeremo dei cannibali spietati e tornerà di moda la musica house); ciò che si verifica con più frequenza è che le cose restino così come erano prima.

Allora qual è il senso di tutto questo? 

Per me il senso è nella conferma del bene e del male. Una conferma che continua a stupirmi, mi resteranno nel cuore le tantissime persone per bene che ho incontrato e con le quali ho lavorato: 
  • il genitore del ragazzo in difficoltà scolastica che comprende che un voto negativo non è un anatema all'intera famiglia ma uno strumento per formare e per far sbocciare uno splendido essere umano.
  • i ragazzi che partecipano attivamente alle lezioni in DAD. Hanno reso un periodo di difficoltà didattica in un momento di crescita personale. Sono loro i veri autori del miracolo che la nostra scuola ha compiuto quest'anno. 
  • i "colleghi principianti". Infatti, in una società che fa dell'apparire sicuri di sé e vincenti la qualità principale, ho avuto colleghi molto più esperti di me che hanno accettato la sfida a viso aperto, hanno studiato, si sono preparati diventando per me una vera fonte di ispirazione. L'insegnante che resta principiante, riesce a parlare con persone nuove, utilizzando linguaggi nuovi, spiegando la voce degli antichi o le ultime innovazioni tecnologiche.
Colgo l'occasione per ringraziare tutte le nostre lettrici e tutti i nostri lettori che hanno trasformato quella che sarebbe dovuta essere una semplice attività didattica pomeridiana, in una piccola comunità libera e plurale nella quale i nostri ragazzi possono esercitare le proprie capacità critiche rispetto al mondo. 
Prof. Lenti

1 commento:

  1. Grazie a Lei Professore, che ha saputo interessare e stimolare i nostri ragazzi dando loro un appiglio per uscire dalla routine e perttendogli di confrontarsi, seppur virtualmente, con "colleghi" di diverse classi ed età.
    Silvia Marotta

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