Dall’antichità fino alla Prima Guerra Mondiale i piccioni sono sempre stati con orgoglio dei “postini alati” grazie alla loro incredibile capacità di orientamento che tuttora gli scienziati studiano. Ma
Per risolvere questo problema Tuur van Balen, progettista e scienziato belga, inizia a studiare un metodo di trasformare l’escremento dei piccioni in qualcosa igienica ed utile con un batterio: nasce il progetto “Pigeon D’Or”.
Il progetto in sintesi
consiste in due fasi principali:
1) Riutilizzare l’escremento grazie al composto
batterico.
2) Costruire le due gabbie.
Nel 2010, grazie
all’aiuto del biochimico James Chappell, Van Balen riesce a creare un batterio
speciale per modificare il metabolismo dei piccioni attraverso tecniche di
biologia sintetica. Il batterio è formato da biobricks, cioè dalle sequenze di
DNA standard che codificano strutture e funzioni ben definite e condividono un’interfaccia
comune per essere composte e incorporate in cellule viventi. Uno dei biobricks
abbassa il pH del Lactobacillus, un agente gastrointestinale naturale, e
l’altro provoca l'espressione dell'enzima lipasi che digerisce i grassi. Questi
batteri vengono utilizzati per creare mangime batterico per i piccioni, che di
conseguenza producono e defecano sapone biologico.
Riguardo al dubbio sulla
salute dei piccioni durante il processo metabolico, lo scienziato risponde che
esso non causa danni, anzi è come un “yogurt per i piccioni”; ma aggiunge che
non lo propone come un vero prodotto, perché lo vede come un’idea troppo
potenziale.
Van Balen ha progettato
inoltre due gabbie per ottimizzare appositamente il lavoro igienico: la prima è
un'appendice architettonica della piccionaia fissata sulle finestre delle case
dove i piccioni possono nutrire il batterio, mentre la seconda un telaio in
legno sopra le auto che consente i piccioni di atterrare e far cadere
direttamente il sapone elaborato sui parabrezza.
Il progetto Pigeon D'Or è
stato presentato in mostra durante il London Design Festival e ha ricevuto il
supporto del Ministero belga della Cultura e della Commissione Fiamminga per
l’Architettura ed il Design.
Alessia Zhang
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