Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
(G. Leopardi,
Canto notturno di un pastore errante dell'Asia)
Il 2021 sarà ricordato, oltre
per l’annoso problema del Coronavirus, anche per il primo viaggio privato effettuato
nello spazio.
Ma è veramente iniziato il
turismo spaziale?
Lo spazio, la luna, le stelle,
hanno affascinato per secoli poeti, artisti, scienziati.
Per anni l’obiettivo primario
delle potenze mondiali è stato infatti quello di andare sulla luna, sicuramente
per motivi geopolitici, relativi ad esempio alla competizione esistente negli
anni ’60 tra Stati Uniti e Russia, ma anche per sete di conoscenza, per motivi
scientifici, volti a raccogliere informazioni sulla struttura stessa dello
spazio.
Ma se pochi uomini possono
vantarsi di essere andati nello spazio o di aver toccato il suolo lunare, anche
noi comuni mortali abbiamo beneficiato negli anni delle innovazioni e delle
tecnologie che sono state scoperte e messe in pratica dall’allunaggio in poi,
basti pensare agli sviluppi nel campo della meteorologia, delle
telecomunicazioni, della medicina.
Numerose invenzioni ideate per
lo Spazio sono infatti oggi usate da noi tutti; non dimentichiamo, ad esempio, che
oggi possiamo navigare su internet e usare il GPS grazie ai satelliti messi in
orbita dalla NASA.
Sono
trascorsi oltre cinquanta anni da quel 20 luglio 1969, giorno in cui Neil
Armstrong e Buzz Aldrin toccarono, con l’Apollo 11, per la prima volta nella storia
dell'umanità, il suolo lunare. Fu un giorno storico; mia nonna è solita
ancora ricordare quella memorabile serata, un momento epico ed emozionante per
l’epoca.
Da allora
il sogno di molti uomini, sicuramente facoltosi, è stato quello di emulare i
famosi astronauti.
Il primo turista spaziale
privato, che ha pagato cioè un biglietto per andare nello spazio, è stato il
miliardario americano Dennis Tito, che il 28 aprile 2001 partì con la navetta
Soyuz, di proprietà del governo russo, alla volta della Stazione Spaziale e vi
rimase otto giorni.
Ma è solo quest’anno, nel 2021,
precisamente a luglio, che è stato effettuato il primo viaggio nello spazio interamente
privato.
L’11 luglio, infatti, Richard
Branson, il miliardario fondatore della Virgin Galactic, ha compiuto il primo
volo suborbitale privato, durato 11 minuti.
Il 20 luglio, un altro miliardario, Jeff Bezos,
storico fondatore di Amazon, è partito con la New Shepard, la navetta costruita
dalla sua azienda, la Blue Origin.
La novità dei viaggi effettuati da questi due
miliardari, non sta nel fatto che siano andati nello spazio, bensì che lo
abbiano fatto con i propri mezzi.
Andare nello spazio sembra ormai non essere più un viaggio
impossibile, ma è di certo ancora decisamente esclusivo e riservato a
pochi.
Occorre ricordare però che non si tratta di un vero e proprio viaggio
sulla Luna, ma per 250.000 dollari si può acquistare dalla Virgin
Galactic, un biglietto per il 2022 ed avere due ore di volo e cinque minuti in
assenza di gravità.
Poco tempo e troppi soldi? Forse. Però è pur sempre “un
piccolo passo per l’uomo, ma un grande passo per l’umanità”, come disse
Armstrong quando mise piede sulla luna.
E’ il sogno che diventa
realtà.
Filippo Maria Giovannini
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