domenica 1 agosto 2021

Green pass: giusta contromisura o abuso di potere



 Il Green Pass è una nuova contromisura (contro il Coronavirus) attuata da alcuni stati europei ed extraeuropei per permettere

ai cittadini di riuscire a ristabilire un clima di tranquillità e normalità sfuggito ormai da quasi due anni.

Questo consiste nel fornire a determinate persone un certificato che attesta una minore possibilità di contrarre il virus.

Le condizioni per poterlo avere sono tre:

  1. aver completato il ciclo vaccinale (disponibile dopo 15 giorni a coloro che lo hanno effettuato con un vaccino monodose)
  2. essere risultati negativi ad un tampone molecolare nelle 48 ore precedenti
  3. oppure dopo aver contratto il virus ed esserne guariti valido per 6 mesi.

In Italia una notizia ha generato proteste tra alcuni cittadini, ovvero l’obbligo di possedere il Green Pass per poter partecipare a diversi eventi della vita pubblici, come il poter mangiare in un ristorante al chiuso oppure entrare in qualsiasi luogo chiuso popolato da altre persone.

Da molti è stato visto come un abuso di potere dato che una buona parte della popolazione non era d’accordo riguardo l’obbligo di vaccinarsi per motivi personali, giustificati in parte, oltre dalle varie teorie fantascientifiche per le quali saremmo diventati un esercito di robot una volta iniettato un presunto microchip all’interno della dose di vaccino, dal fatto che lo stato non si è preso nessuna responsabilità riguardo effetti collaterali a lungo termine, al contrario di ciò che avviene, ad esempio, con altri vaccini.

Questo per via del fatto che è un vaccino sperimentale al quale si è dovuto ricorrere immediatamente dopo un periodo di crisi e non ha subito la solita fase di sperimentazione che sarebbe dovuta durare più di dieci anni per poter verificare appunto questi effetti collaterali a lungo termine.

Dall’altro lato della medaglia però il 55% della popolazione italiana è vaccinata con doppia o monodose; quest’atto di fede nei confronti della medicina e dello stato è dovuto da una paura giustificata del non voler tornare allo stato di chiusura al quale siamo stati sottoposti per tutto questo tempo, tempo che abbiamo passato pregando che si trovasse una cura il più presto possibile per uscire di corsa da questo periodo buio.

In conclusione, ognuno è responsabile delle proprie scelte e libero di esercitare il libero arbitrio in base alla propria volontà, quindi non c’è niente di male nel non volersi vaccinare per motivi personali, né nel compiere un atto di fede per poter evadere il più velocemente possibile da questa pandemia infernale.

Per ottenere il Green Pass, come già detto, esistono altri modi, quindi non c’è alcun bisogno di protestare tramite manifestazioni pubbliche a causa di un'imposizione dettata dallo Stato. Queste manifestazioni hanno inoltre, come effetto involontario, quello di aumentare il numero di contagi ai quali si era fuggiti per un breve lasso di tempo.


Tommaso Lassalandra


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