martedì 5 ottobre 2021

10 anni senza Steve Jobs

La notizia cominciò a circolare con i primi tweet che, per quanto attesi, non furono creduti fino in fondo. Poi arrivò il comunicato ufficiale:

“Steve Jobs è morto”. Accadeva esattamente dieci anni fa. Il suo ultimo messaggio d’amore alla Valle lo aveva pronunciato pochi mesi prima, quando aveva annunciato l’Apple Park, l’edificio da lui descritto come un’astronave che diventerà poi la sede di Apple nel 2017. 

Chi era Steve Jobs?

Steven Paul Jobs nacque a San Francisco il 24 Febbraio 1955 da Joanne Carole Schieble e Abdulfattah "John" Jandali, uno studente di origini siriane. Appena nato i genitori, sapendo che non gli avrebbero potuto offrire la vita che avrebbe meritato, lo danno in adozione con la sola promessa che avrebbe frequentato il college. Steve si iscriverà al Reed College di Portland, per abbandonare gli studi dopo solo un semestre, frequentando solo i corsi che gli interessavano, tra cui quello di Calligrafia, che gli sarà poi fondamentale nella creazione dei suoi computer. Tornato a casa fa esperienza come programmatore alla Atari, per poi decidere di mettersi in proprio insieme all’amico Steve Wozniak. 

L’invenzione del Mouse

Fino a quel momento i computer erano utilizzati solo dagli appassionati del settore, i quali potevano interagire con le macchine solamente mediante l’uso della tastiera, cosa che rendeva difficoltoso e lungo anche il comando più semplice. Sarà proprio Steve Jobs a rivoluzionare tutto: durante una visita all’azienda informatica Xerox intuisce l’importanza di semplificare l’interfaccia dell’utente. Per fare ciò era necessario un cambiamento totale di essa, che avverrà con il lancio del Macintosh nel 1984: sarà il primo computer ad avere a disposizione, oltre che la tastiera, un puntatore molto particolare, al quale ci si appellerà con il nome di Mouse. 

Cacciato dalla propria azienda

Dopo il fallimento dell’Apple III, il terzo computer prodotto dall’azienda, Steve Jobs si vede costretto a fare le valigie. Sarà lui stesso a dire che essere licenziato fu la cosa migliore che gli potesse accadere, permettendogli di entrare in uno dei momenti più creativi della sua vita. Fonda la NeXT Computer e nel 1986 acquisisce la Pixar dalla LucasFilms. Mentre la NeXT non riesce a far quadrare i conti, obbligando Jobs a chiuderne il reparto hardware, la Pixar debutta nel 1995 con Toy Story, successo indiscusso. Steve riesce poi a pubblicizzare i software della sua NeXT tanto che l’hanno dopo l’azienda sarà acquisita dalla Apple e il nuovo Leonardo si ritroverà nuovamente al timone della sua creatura. 

L’Ipod

Appena tornato si trova ad affrontare un nuovo problema: Apple si trova in grandi ristrettezze economiche. Egli però ne esce in grande stile come al suo solito: nell’ottobre del 2001 presenta l’Ipod, un lettore portatile di musica che diventa un vero e proprio simbolo della società, posseduto sia da giovani che da adulti, sia da persone comuni che da celebrità. Per coronare il successo due anni più tardi arriva iTunes, negozio vituale dove si possono comprare legalmente canzoni online per poi scaricarle sul proprio Ipod e ascoltarle dove si vuole.

L’IPhone

Nel 2004 i dottori gli diagnosticano una rara forma di cancro al pancreas, ma grazie ad un intervento la supera. Torna quindi subito a lavorare e, come se nulla fosse, rivoluziona nuovamente il mercato tecnologico mondiale con il lancio di un telefono cellulare completamente touchscreen: l’IPhone. Il nuovo prodotto vende più di 500.000 di pezzi il primo giorno. 

L’ultima Creazione

A questo punto Mr. Apple decide che rivoluzionare un mercato non basta più, ne crea pertanto uno nuovo: lanciando l’Ipad fa nascere anche il tablet, un dispositivo touchscreen a metà tra un telefono e un computer. Continuerà a lavorare fino a che il tumore al pancreas si ripresenterà, rendendolo troppo debilitato per continuare e facendogli quindi passare il testimone a Tim Cook, colui che ne annuncerà la morte il 5 Ottobre 2011.

Stay hungry, stay foolish

Per concludere vorrei ricordare Steve Jobs con un tratto del discorso che consideriamo il suo testamento spirituale lasciato al mondo, pronunciato da lui il 12 giugno 2005 ai laureandi dell’Università di Standford: 

“Il tempo a vostra disposizione è limitato, non sprecatelo vivendo una vita che va bene per altri ma non vi appartiene. Non lasciatevi condizionare, non lasciate che il rumore delle opinioni altrui copra la voce che avete dentro. Ma soprattutto abbiate il coraggio di seguire quello che avete nel cuore, lasciatevi guidare dall'intuito. Siate affamati. Siate folli”.  

Filippo Zuzolo


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