martedì 19 ottobre 2021

Cittadini scombussolati e manifestazioni violente


Grafica di Linda Chen


Questo scompiglio ha generato molti disagi per tutti coloro che si trovavano nei paraggi: a Roma, per esempio, nella giornata di lunedì 11 è stato registrato uno sciopero generale che ha bloccato il servizio della metropolitana e degli altri mezzi pubblici costringendo le migliaia di pendolari a prendere una scelta alternativa rispetto a quella abituale; il sabato precedente, invece, i manifestanti avevano attaccato la sede della CGIL e poi sono confluiti su via del corso dove hanno iniziato a lanciare oggetti e san pietrini, raccolti da terra o presi dal cantiere in piazza San Lorenzo in Lucina. La polizia ha provato a calmare l’ondata di persone e per arrivare al loro obbiettivo sono arrivati alla violenza, non riuscendo comunque pienamente nel loro intento. Dopo pochi giorni, lo scorso 16 ottobre, la CGIL stessa ha indetto una manifestazione conto i “fascismi” che si erano verificati una settimana prima, scegliendo come luogo centrale piazza San Giovanni; questa scelta ha comportato la provvisoria chiusura delle fermate metro della zona, che mette in comunicazione la linea A e la linea C della metropolitana.

Nello stesso periodo, a Trieste, si sono tenute molte altre “riunioni” di persone contrarie all’obbligo di Green Pass per entrare nei luoghi di lavoro, che sono sfociate nell’occupazione del porto della città. Ciò ha provocato non pochi disagi per i cittadini e i poliziotti sono stati costretti a ricorrere ai loro idranti. “Al momento il bilancio è di cinque manifestanti denunciati e tre agenti feriti”, ci suggerisce un articolo del giornale “LA STAMPA”, pubblicato lunedì 18.

Nella capitale della moda, invece, le proteste hanno incontrato la via della violenza sempre nella giornata di sabato 16, quando i cittadini milanesi hanno deciso di esprimere la loro solidarietà verso i portuali di Trieste. La manifestazione ha anche bloccato (parzialmente) il traffico poiché i partecipanti “si sono mossi verso Largo Augusto e via Vivaio occupando la carreggiata e intralciando la circolazione e il trasporto urbano nel tentativo di avvicinarsi alla sede della Prefettura”(come viene riportato nel giornale Milano Today).

Personalmente, sono d’accordo con le proteste usate come mezzo per far arrivare le proprie richieste al governo ma quando entra in gioco la violenza cambia tutto: i manifestanti passano dalla parte del torto e le loro idee saranno accettate con molta più difficoltà. Inoltre, una protesta violenta è inutile se non per ferire dei propri concittadini coinvolti casualmente nella situazione oppure dei poliziotti, la cui professione è proprio quella di proteggerci.

Filippo De Santis

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