domenica 17 ottobre 2021

Fidarsi gli uni degli altri, in Canada è possibile

 


Parte una nuova rubrica sulla vita in Canada gestita da Rodrigo Molina (4scB) che ci racconterà la sua esperienza di studio all'estero.

Già molto tempo prima di partire per Victoria mi era stato detto che il Canada era un paese molto più

civile di altri. Mi aspettavo che fossero le solite esagerazioni, e che al massimo potesse avere un tasso di criminalità un po’ più basso del normale. Tuttavia, dopo un mese e 10 giorni di permanenza, posso confermare che è assolutamente vero, che sto vivendo in un paese molto civile.

Sono arrivato a Victoria il 29 agosto. Un viaggio tranquillo e senza troppi problemi fino a che, al mio arrivo in aeroporto, ho scoperto che Lufthansa era riuscita a perdere tutte e tre le valige che avevo con me, sia le due che avevo imbarcato, sia quella che avevo come bagaglio a mano e che mi avevano preso all’imbarco dell’ultimo piccolo aereo che da Vancouver mi portava a Victoria. Avendo già avuto brutte esperienze con lo smarrimento dei bagagli in altri paesi, mi ero già rassegnato all’idea di dover ricomprare tutto. Io e la mia “house-mom” siamo comunque andati a fare il riconoscimento dei bagagli per denunciare lo smarrimento. Il signore che era alla reception è stato molto gentile e dopo aver scritto la descrizione dei bagagli, cercò di rassicurarmi dicendo che avrebbero fatto il loro meglio per trovarli, cosa che per me in quel momento era impossibile credere, soprattutto perché il bagaglio a mano non aveva nessuna etichetta di riconoscimento. Però, la mattina del giorno dopo, tutte e tre le valige erano fuori della porta di casa!

Da allora ho avuto molte altre piccole esperienze molto piacevoli, che sono riuscite a stupirmi per quanto fossero profonde nella loro semplicità. Come la mia “house-mom”, che non si preoccupa di legare la bicicletta fuori casa per giorni, oppure quando l’autista dell’autobus mi ha regalato un biglietto dicendomi: “paghi la prossima volta”, solo perché mi ero accorto in quel momento di essere uscito di casa senza soldi. Una volta stavo facendo la fila per pagare al supermercato, arriva il mio turno, mi avvicino per pagare e la cassiera mi dice: “Ciao, come stai?”, ero così stupito che ci ho messo un po’ di tempo per realizzare che stesse parlando con me.

Una delle cose che più mi è rimasta impressa, e che per me è un perfetto esempio di quanto i canadesi siano civili e si fidino gli uni degli altri, è quando ho visto un negozio di frutta e verdura completamente vuoto. Era un piccolo chiosco con moltissima frutta esposta, c’era un cartellone con sopra scritti tutti i prezzi, e un barattolino di marmellata pieno di banconote. Non riuscivo a vedere da nessuna parte il commesso, così dico alla mia “house-mom”: “cosa fa, va in pausa pranzo e lascia i soldi così?” e lei mi risponde: “No, semplicemente qui si fidano delle persone, nessuno controlla, chi vuole comprare fa da solo, prende quello che vuole e lascia i soldi nel barattolino”.

Alla fine, sono queste piccole cose, minimi atti di gentilezza e fiducia negli altri, che migliorano una giornata, e citando Desmond Tutu: “fai la tua piccola parte di bene dove ti trovi; sono queste piccole parti di bene messe insieme, che riempiono il mondo”.

Rodrigo Molina

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