lunedì 18 ottobre 2021

Visito ergo sum: parte 1

La prima tappa del nuovo progetto del Blog "Visito ergo sum" si è conclusa. Per 17 ragazzi della redazione e per il prof. Lenti è stata un'occasione per scoprire, dopo questo periodo di chiusure, una Roma assordante per la sua bellezza. Prossimo appuntamento venerdì 26 novembre. 

Vivendo a Roma è facile dare per scontato la bellezza in cui siamo immersi e che fa così tanto parte della nostra quotidianità che

ormai quasi non ce ne accorgiamo più.

Basta una passeggiata dopo scuola però per rimediare e rendersi conto di cosa ci circonda. In un paio d’ore abbiamo camminato lungo vie e strade che la maggior parte di noi fa tutti i giorni, ma con occhi diversi, fermandoci a osservare veramente piazze e monumenti che tendiamo a non degnare di un’occhiata. Così, in compagnia e all’aria aperta, si può apprezzare per davvero la storia e la cultura che abbiamo intorno.

OBELISCO FLAMINIO

Al pieno centro di Piazza del Popolo troviamo l’obelisco flaminio, dal nome della via che lo ospita, uno dei tredici obelischi egizi presenti a Roma. Fu fatto costruire nel XIII secolo avanti Cristo in Egitto e infatti i geroglifici su di esso incisi celebrano i faraoni Seti I e Ramses. Sarà poi Augusto a portarlo a Roma con un lungo e difficoltoso viaggio nel 10 a.C. anche se la sua posizione originale verrà cambiata nel 1589 dopo un restauro da parte di Sisto V.

Sarà poi ulteriormente ornato nel 1823, con l’aggiunta ai suoi piedi di quattro vasche progettate da Giuseppe Valadier.

LE CHIESE GEMELLE

Le chiese gemelle Santa Maria dei Miracoli (a destra) e Santa Maria in Montesanto (a sinistra) sono il simbolo di piazza del Popolo; vennero costruite intorno alla metà del Seicento per volontà di Papa Alessandro VII da Carlo Rinaldi, che per farle apparire simmetriche nonostante il poco spazio disponibile a sinistra fece le cupole a destra e sinistra rispettivamente ottagonale e dodecagonale e le piante circolare ed ellittica.

La chiesa di Santa Maria in Montesanto, o “chiesa degli artisti,” era un luogo di culto per i Carmelitani originari di Monte Santo in Sicilia.

Maria dei Miracoli invece deve il nome a una donna che invocó la Madonna per salvare il figlio dall’annegamento. Al compimento del miracolo, l’immagine della Madre di Dio venne appesa in una cappella lungo il Tevere per essere celebrata, ma venne spostata in una nuova chiesa a piazza del Popolo per proteggerla dalle inondazioni del fiume.

IL PORTO DI RIPETTA

Questa struttura tardobarocca è stata costruita nel 1704 dall’architetto Alessandro Specchi per papa Clemente XI, con il travertino, un materiale che viene dal Colosseo.

La struttura era usata per lo scarico di beni dall’entroterra laziale e umbro e culmina con la fontana “del Navigatore,” alla cima del quale una stella di ferro battuto rappresenta la famiglia Albani e una lanterna le indicazioni per gli spostamenti notturni. Le “dolci manine” sulle colonne ai lati indicano invece il livello dell’acqua del Tevere nelle alluvioni del 1495 e 1750.

La fontana e le colonne, a differenza del porto smantellato tra il 1893 è il 1900, vennero salvate dalla demolizione e nel 1930 poste nella piazza del Porto di Ripetta.

ARA PACIS

L’edificazione dell’Ara Pacis, somma rappresentazione dell’arte augustea, è stata voluta da Augusto nel 9 a.C. per celebrare il raggiungimento della pace dopo la spedizione in Spagna e Gallia, e sui suoi lati sono incise le origini mitiche dell’imperatore nello stile classico greco. Originariamente era posta in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie. Venne sepolta più volte dal limo delle piene del Tevere, i suoi resti vennero per la prima volta riscoperti nel 1568 sotto Palazzo Peretti in via in Lucina. Complessa e travagliata è la storia della sua ricostruzione, del suo ricollocamento e del suo restauro.

MAUSOLEO DI AUGUSTO

Il mausoleo di Augusto, anche noto come Augusteo, è un monumento funerario situato in piazza Augusto Imperatore ed è la più grande tomba circolare al mondo con un diametro di 87 metri. All’interno, si trovava la cella sepolcrale che ospitava le urne con le ceneri dei parenti di Augusto. L’urna dell’Imperatore con ogni probabilità si trovava nel cilindro centrale, in corrispondenza della statua posta sulla sommità.

In prossimità dell’ingresso, forse su pilastri, erano collocate le tavole bronzee con incise le Res Gestae, il racconto delle imprese politiche di Augusto redatto da Augusto stesso.

Questa meraviglia archeologica ebbe molti ruoli nei secoli e nel 1900, con il nome di Auditorium Augusteo, fu una delle sale da musica più famose d’Europa.

PALAZZO BORGHESE

Il Palazzo Borghese, detto anche "il cembalo Borghese", per la sua insolita pianta, era la residenza della famiglia Borghese a Roma.

Da qui proviene larga parte delle opere d'arte esposte oggi nella Galleria Borghese.

La storia di questo palazzo ebbe inizio nel 1560 quando Tommaso del Giglio acquistó la terra e si fece costruire un palazzetto dal Vignola. I Borghese dovettero rinunciare al loro palazzo e le loro opere per le crisi finanziarie dell’800. Per più di due secoli l’edificio ospitò la famosa collezione di dipinti della famiglia, che fu acquistata dallo Stato Italiano nel 1902 e trasferita a Villa Borghese.

Uno dei dipinti esposti è la famosa Venere Vincitrice di Canova, dove Paolina Borghese (sorella di Napoleone) posa nuda, tanto che si dice che suo marito, Camillo Borghese, abbia inizialmente impedito ad altri di ammirarla.

PIAZZA DI SAN LORENZO IN LUCINA.

La piazza di San Lorenzo in Lucina prende il nome dalla omonima chiesa situata sul suo lato sinistro dando le spalle a Via del Corso.

La chiesa sorge, presumibilmente, sulla residenza di Lucina, matrona romana che offrì la sua dimora come luogo di culto cristiano.

La domus fu consacrata nel 440 da papa Sisto III.

Sorge quindi, almeno all’inizio, come "chiesa domestica" o è possibile che prima di diventare chiesa fosse un santuario dedicato alla dea Giunone, madre degli dei, invocata dalle partorienti romane.

Dagli scavi sono emerse anche due delle più antiche vasche battesimali.

Nel 1084 la basilica venne quasi completamente distrutta dall’attacco dei Normanni ed in seguito venne ricostruita per volere di Papa Pasquale II nel 1130 che volle aggiungere alla struttura il Portico a colonne ioniche, tipiche dell'epoca.

COLONNA DI MARCO AURELIO

La colonna sorge al centro dell’omonima piazza e fu realizzata tra il 180 d.C., anno della morte di Marco Aurelio, ed il 193 d.C.

I lavori di costruzione dell’opera furono ultimati da Commodo, figlio e successore dell’imperatore.

Ispirata alla Colonna Traiana e considerata erroneamente come la colonna Antonina per un’iscrizione sul basamento è alta circa trenta metri ed è sostenuta da una base di 12 metri. Il basamento era decorato da rilievi, andati perduti nel restauro eseguito da Domenico Fontana nel 1589. In questa occasione, sulla sommità fu collocata la statua bronzea di S. Paolo.

La colonna è dorica e composta da 28 blocchi di pietra a forma cilindrica di marmo "lunense", marmo bianco di Carrara, scolpiti con fregi a rilievo che, in una serie di giri a spirale, rievocano le campagne militari di Marco Aurelio contro i Germani e i Sarmati, separate da una Vittoria alata.

PIAZZA DI PIETRA E IL TEMPIO DI ADRIANO

La piazza è dominata dal colonnato del Tempio di Adriano, eretto dall'Imperatore Antonino Pio in onore del padre Adriano: tale colonnato è stato inglobato alla fine del XVII secolo nel nuovo edificio della Dogana dei Beni di Terra ad opera dell'architetto Carlo Fontana. Esso nel corso del XIX secolo divenne la Borsa Valori e infine la sede della Camera di Commercio di Roma.

In precedenza era chiamata Piazza dei Preti a causa della presenza di un Ospizio per presbiteri invalidi dipendente dall'Ospizio di San Michele.

Del tempio originale rimangono oggi 11 colonne in stile corinzio e un tratto della trabeazione sovrastante.

Le semicolonne erano appoggiate su alti zoccoli ornati con rilievi di personificazioni delle province romane.

PIAZZA DI SANT'IGNAZIO

Piazza di Sant'Ignazio è una piazza situata nel centro storico di Roma, dinanzi alla chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio.

Significativa opera Rococò, la piazza deve la sua conformazione all'architetto Filippo Raguzzini, che la realizzò intorno al 1727-1728.  Tutto il complesso è caratterizzato da una straordinaria, quanto originale, unità compositiva, l’ovale. L'architetto contrappose alla estesa facciata della chiesa alcuni corpi di fabbrica dalle forme concave: tra questi il palazzo centrale che è oggi sede del Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. I palazzi che si affacciano sulla piazza sono i primi esempi di case costruite dalla nobiltà per trarne una rendita dandole in affitto.

Rielaborazione del testo di Gaia Zavaroni e Giacomo Di Maria


Presto sui nostri social il video documentario!





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