giovedì 11 novembre 2021

La Medaglia che non c’è

 


Dal 1850 a oggi le tradizioni del San Giuseppe de Merode sono state numerose, alcune di queste, però, sono nei cuori di noi studenti: come la consegna della

medaglia. Durante gli ultimi giorni di scuola, infatti, uno dei momenti più attesi è proprio questo: dopo la rappresentazione del laboratorio teatrale “IL QUADRIPORTICO” il direttore chiama singolarmente le classi per complimentarsi e consegnare le sudate medaglie. Queste sono coniate ogni anno con uno stile differente: degne di nota sono senza dubbio quella dell’anno scolastico 2020/2021, settecentenario della morte di Dante Alighieri, quella dell’anno scolastico 2018/2019, tricentenario della morte di San Giovani Battista de La Salle, fondatore delle scuole lasalliane, quella dell’anno scolastico 2015/2016, su cui è incisa la veduta aerea di San Pietro a commemorazione del Giubileo della Misericordia e infine la moneta commemorativa dell’anno della fede, consegnata alla fine dell’anno scolastico 2012/2013. È inoltre doveroso soffermarsi sul significato che queste onorificenze abbiano per noi alunni: esse non hanno solo un valore di gratificazione, che ha il suo culmine con la medaglia d’oro consegnata alla fine di ogni ciclo didattico, ma ci trasmettono un forte senso di appartenenza alla famiglia lasalliana e soprattutto sono il simbolo e il ricordo di ogni nostro anno sui banchi di scuola: lacrime, ansie, paure, preoccupazioni, urli di gioia, amori e tutte le emozioni che abbiamo vissuto sono racchiuse in quella che può sembrare ad un occhio disattento una semplice medaglia. Questi valori vengono poi ancor più sentiti dai ragazzi che frequentano la nostra scuola dalla prima elementare: ricevere tutte le 13 medaglie simboleggia la fine di un cammino fondamentale nella vita di ogni persona. Sfortunatamente però nell’anno scolastico 2019/2020 non è stato possibile organizzare la cerimonia di consegna e pertanto non c’è stato alcun conio. Senza dubbio questo è stato solo uno dei tanti vuoti che la pandemia ci ha lasciato, ma credo che la realizzazione della “Medaglia che non c’è”, evento unico nella storia del nostro istituto, possa assumere il simbolo di un nuovo inizio, con ancor più voglia di metterci in gioco. Mi sento quindi di chiedere al nostro direttore il conio di essa, per ricordare un momento storico come quello che abbiamo vissuto e ancor di più per spronarci a dare sempre il meglio di noi stessi.

Filippo Zuzolo


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