martedì 30 novembre 2021

Le radici del monachesimo: visita a Montecassino

 


Lunedì 29 novembre, la classe 3° scientifico C, dopo una lunghissimo fermo dato dalle restrizioni pandemiche, è finalmente tornata

in gita, accompagnata dai proff. Miriam Rondinella ed Edoardo Mastrorilli. Dopo un dibattito all’interno della classe, come meta della gita è stata scelta l’Abbazia di Montecassino, un’abbazia che si erige sulle cime dell’omonimo Montecassino, un rilievo situato nella parte meridionale della provincia di Frosinone. L’Abbazia venne fondata nel 529 d.C. da San Benedetto da Norcia sopra i resti di un antico tempio romano da secoli in disuso, qui San Benedetto fondò il monachesimo benedettino che poggia le proprie basi sulla regola scritta da lui stesso.

L’appuntamento per la partenza in pullman da Roma è stato alle ore 8 all’ingresso di Villa Borghese. Dopo quasi un’ora e mezza di viaggio e dopo aver percorso qualche metro sotto una scrosciante pioggia, la classe è riuscita ad entrare all’interno dell’edificio. L’Abbazia a primo impatto si è presentata estremamente moderna, essendo stata infatti restaurata 1956 a seguito di un bombardamento anglo-americano nel 1944 che la ha rasa al suolo. Dopo una breve visita alla cappella posta dove sorgeva la camera di San Benedetto e dopo essere passati di fianco a delle pareti ornate da epigrafi di diverse epoche, la guida ci ha accompagnati alla basilica posta nella zona più alta del monte. La Basilica di San Benedetto Abate in Montecassino, fu completamente ricostruita durante i lavori di restaurazione negli anni '50, il restauro è riuscito quindi a far mantenere alla chiesa lo stile Barocco Napoletano che aveva prima di essere distrutta, al di sotto di essa è situata la cripta, miracolosamente sopravvissuta al bombardamento. Per terminare il tour, la classe è stata poi accompagnata al museo dell’abbazia, dove era presente in mostra, in occasione dei 700 anni dalla morte di dante, il Manoscritto 512, un manoscritto della Divina Commedia originale del XIV secolo che contiene in esso le note di Pietro Alighieri, figlio di Dante. Finita la visita all’abbazia, si è fatta una sosta nella città di Cassino per poter pranzare nell’Osteria Titina, che per l’occasione è riuscita ad accogliere perfettamente una grande moltitudine di ragazzi. Finito il pranzo, si è tutti saliti in pullman in direzione Roma, dove abbiamo fatto rientro alle ore 17 dopo un rumoroso e festoso rientro.

Giuseppe Cirimele

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