grafica di Alessia Zhang
Quando mi sveglio il sole è sorto nel terso cielo estivo e una piacevole brezza entra dalla finestra già aperta. Una normale, tranquilla mattinata primaverile se non fosse che oggi mi sposo e dal salotto provengono già le voci dei miei famigliari che si preparano al grande
evento. Con un profondo respiro mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio, cercando di mettermi forza. Non conosco il mio sposo, la nostra unione è di natura politica tra le nostre famiglie. L’ho accettato fin da subito, dall’inizio del fidanzamento non ho mai creato problemi ai miei genitori e per mesi ormai ho fatto del mio meglio per rassegnarmi. Ma oggi conosco l’uomo con cui passerò il resto della mia vita, il padre dei miei figli, e l’ansia mi rode lo stomaco come bile. La mattinata trascorre in un soffio, prima che me ne accorga sono davanti alla chiesa nel mio abito bianco su cui sto provando a non vomitare. All’improvviso mia madre mi fa girare verso due signori che non conosco e sono talmente agitata che ci metto un secondo a capire che mi sta presentando con loro futura nuora. Guardo meglio i genitori del mio sposo e la madre, una donna dai gelidi occhi grigi, spinge avanti un altro uomo che finora era rimasto in piedi dietro di lei. “Ti presento mio figlio.” È l’uomo più bello che abbia mai visto. Dolci occhi nocciola mi studiano con lo stupore di un bambino mentre il mio cuore comincia a battere con ritmo forsennato. Tutto sembra improvvisamente più colorato, l’ansia allenta la sua presa su di me e vola via. Se sarà lui a diventare mio marito, allora so che andrà tutto bene. Lo sguardo dell’uomo però si fa sempre più cupo, quasi colpevole, man mano che mi guarda e mentre gli invitati entrano nella chiesa lo perdo di vista. Raggiungo l’altare il più velocemente possibile ma non è lui ad aspettarmi una volta lì; un altro uomo, zoppo e molto più vecchio di me, mi si avvicina e mi prende la mano, rivolgendomi un sorriso sghembo. Non capisco, getto un’occhiata alla sala sperando di trovare il pezzo mancante di questo puzzle ma una volta individuato sento una voragine aprirsi sotto i miei piedi. Il mio uomo è seduto in prima fila con il resto della sua famiglia mentre aspetta di vedere suo fratello sposarsi e abbassa lo sguardo prima di poter incrociare il mio. Mi volto verso il prete ignorandolo a mia volta, ignorando lo squarcio che sento nell’anima, ignorando l’uomo al mio fianco, ignorando tutto, persino il cappio che sembra essersi avvolto magicamente intorno al mio collo in una morsa che diventa sempre più stretta. Oggi io, Francesca da Rimini, sposo Gianciotto Malatesta. Oggi io, Francesca da Rimini, mi sono innamorata di suo fratello Paolo.Gaia Zavaroni
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