In Canada la scuola inizia alle 9 del mattino. La campanella suona sempre 5 minuti prima, ma poiché sia prof che alunni entrano effettivamente
in classe alle 9.05-9.10, si finisce sempre per iniziare la lezione verso le 9.15. Le regole da seguire in classe sono molto meno severe di quelle italiane. La prima cosa che mi viene in mente è l’uso del telefono cellulare. Non è obbligatorio metterlo via e si può anche usare durante la lezione. Lo stesso vale per le cuffiette ed altri dispositivi elettronici. Il prof può benissimo capire che un alunno sta sui social, o che sta giocando ai videogiochi, e normalmente non dice nulla. Anche le regole per gli orari di entrata e uscita dalla classe sono molto diverse. Non c’è un controllo rigido sugli studenti, se si arriva tardi, semplicemente si entra in classe senza nessun permesso particolare.Una cosa che ho trovato interessante è che non è il prof a cambiare classe, bensì gli studenti. Ogni professore ha una propria aula che gli viene assegnata per tutto l’anno scolastico, e che adatta alle proprie esigenze di insegnamento. Questo fa sì che ogni ambiente sia personalizzato per le diverse materie. All’inizio per me, che arrivavo dall’Italia e non conoscevo nessuno, questo cambiare compagni ad ogni ora, ha creato qualche difficoltà di inserimento, perché è stato più difficile conoscere e fare amicizia con gli altri studenti. Ora, dopo tre mesi di scuola, sono perfettamente inserito ed ho molti amici, perché i miei compagni di corso sono generalmente diversi ad ogni ora di scuola.
La pausa pranzo è dopo le prime 2 ore di lezione, è di 45 minuti, e va dalle 11.45 alle 12.30. Non c’è nessuna mensa, quindi la maggior parte degli studenti porta il cibo da casa. C’è la possibilità di comprare da mangiare al bar della scuola, però è tutto molto costoso.
Dopo la pausa pranzo ci sono altre due ore di lezione, e si esce tutti alle 3.15. In totale si sta a scuola circa sei ore al giorno.
In Canada, ogni semestre, si scelgono solo quattro materie, su cui si lavora però ogni giorno. All’inizio del secondo semestre si scelgono altre quattro materie, che si studiano fino alla fine dell’anno. Anche questo è molto diverso dal sistema scolastico italiano, dove invece si studiano molte più materie, oltre dieci per ogni tipo di scuola, e per tutto l’anno. Lo studente in Canada ha molta flessibilità nella scelta delle materie da studiare, anche se a seconda dell’università dove vuole andare, deve scegliere quelle giuste. Si può scegliere di studiare matematica, biologia, inglese, ma anche cose meno comuni, come criminologia, psicologia, lavoro del metallo, programmazione, astronomia, e tante altre cose ancora. Io ho scelto di studiare psicologia, che mi incuriosiva molto ma non ho mai avuto l’opportunità di approfondire. Come disciplina curriculare si può scegliere anche uno sport. I canadesi sono molto sportivi, ed a scuola hanno degli ambienti molto attrezzati. Io ho scelto di frequentare la Rowing Academy del Claremont Sport Institute, il centro di eccellenza della scuola per il canottaggio. Normalmente faccio canottaggio dalle 2 fino alle 4.30-5 del pomeriggio. Mi piace molto allenarmi sia nel lago, sia in palestra quando è brutto tempo.
Un altro aspetto della scuola canadese molto diverso da quella italiana è il vestiario. Non solo perché alla Claremont, essendo una scuola pubblica, non hanno una divisa come nella nostra scuola, ma in generale non sembra ci sia nessun dress code. Ho visto studenti presentarsi a scuola in modi che non mi sarei mai immaginato. Alcuni vengono in pigiama, un mio compagno di classe si mette addirittura le crocs a forma di coccodrillo. Questa libertà nel vestirsi è parte della cultura canadese, e mi sembra che venga anche coltivata con iniziative dedicate. I rappresentanti di istituto, ad esempio, organizzano quelle che vengono chiamate le “Spirit Week”, delle settimane a tema. Ogni giorno della settimana ha un tema diverso, ad esempio: “Vestiti come Adam Sandler”, o “Vestiti attillato e fluorescente”. Queste giornate a tema non si fermano solo ai vestiti, ma si possono estendere anche alle cose da portare: un giorno, ad esempio, diceva “Tutto tranne che uno zaino”, allora gli studenti si sono presentati con valigie e cestini con dentro i loro libri.
Può sembrare molto più invitante e divertente andare a scuola in Canada invece che in Italia. Io mi trovo molto bene, faccio tante cose che non ho mai fatto a scuola, però non sono sicuro che il livello di conoscenza degli studenti sia lo stesso. Io sono grato al sistema scolastico italiano per avermi abituato al lavoro duro ed allo studio, infatti qui “campo un po’ di rendita”.
Rodrigo Molina
Nessun commento:
Posta un commento