Guerra Ucraina-Russia

grafica di Giulia Yu

 Purtroppo ci siamo. La Russia è entrata in guerra con l’Ucraina questa notte, a seguito di un video mandato in diretta tv che ritraeva il presidente russo comodamente seduto su una sedia mentre annunciava quella che potremmo definire una

catastrofe. Nel messaggio diceva di essere costretto ad attaccare l’Ucraina a seguito delle richieste d’aiuto delle repubbliche popolari del Donbass che, stando a quello che dice Putin, da otto anni sono vittime di genocidi ed abusi.

Effettivamente durante la guerra russo-ucraina del 2014 si ebbe uno scenario di distruzione che non si vedeva dal secondo conflitto mondiale e nella regione del Donbass iniziano a spirare impetuosi venti di guerra. Nella primavera del 2014 le popolazioni di etnia russa dei distretti di Donetsk e Lugansk (appartenenti alla regione del Donbass), sotto l’influenza russa, si sollevano contro le autorità ucraine. I rivoltosi proclamano l'indipendenza delle due repubbliche di Donetsk e Lugansk procedendo alla costituzione di milizie armate; la reazione del governo di Kiev non tarda: il 15 aprile 2014  viene lanciata l’“Operazione antiterrorismo", con lo scopo di riprendere pieno possesso di tutto il territorio del Donbass.  Questa operazione ha inizio ad aprile e la sua prima fase si conclude a giugno del medesimo anno. In questo lasso di tempo le forze ucraine riescono a riconquistare importanti posizioni, come la base aerea di Kramatorsk, la città costiera di Mariupol sulle rive del Mar d'Azov, e soprattutto l'aeroporto di Donetsk, destinato a diventare il centro della violenta battaglia. Gli ucraini riescono inoltre ad isolare la città di Sloviansk, che è situata su una delle più importanti arterie stradali della regione; all'inizio di luglio rinnovano i loro sforzi su questa località riuscendo a entrarvi il 5 dello stesso mese. (fonte=Focus)

Ma questa, secondo me, è soltanto una giustificazione che serviva alla Russia per poter attaccare; non è la prima volta che ciò accade nella storia, si può pensare per esempio ai Greci o ai Romani che usufruivano della medesima tecnica per poter attaccare legittimamente i propri nemici. Ciò servirebbe a far passare in secondo piano quello che è il vero obiettivo di Putin: tenere alla larga la NATO dai confini russi; l’Ucraina, infatti, dopo l’indipendenza ha rafforzato i suoi rapporti con l’UE ma soprattutto con la NATO, che ora si trova in una situazione molto complicata. Putin, di fatto, nel video messaggio trasmesso in diretta ha annunciato che i russi reagiranno «contro chi interferisce» e ha continuato dicendo che «Nessuno dovrebbe avere dubbi sul fatto che un attacco diretto al nostro Paese porterà alla sconfitta e a terribili conseguenze per qualsiasi potenziale aggressore». Ha infine concluso intimidendo chiunque possa soltanto pensare di agire affermando che «Per quanto riguarda la sfera militare, la Russia moderna, anche dopo il crollo dell’Urss e la perdita di una parte significativa del suo potenziale, è oggi una delle più potenti potenze nucleari del mondo»

Ci ritroviamo quindi a decidere tra il non intervenire e lasciare così migliaia (se non milioni) di civili muoiano pur di non scatenare un conflitto a livello globale o lo scegliere di mettersi in gioco per contrastare quella che, secondo Putin, è la più grande potenza nucleare al mondo.

Filippo De Santis

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