Mi chiedo quanti, fra noi ragazzi, siano veramente informati su quanto sta succedendo nel mondo; in particolare sulla crisi dell’Ucraina, i cui confini sono circondati da carri armati russi e da soldati armati fino ai denti; le immagini satellitari che hanno mostrato in tv ricordano il gioco del “Risiko”, con le armate da collocare nei propri Paesi e le strategie di attacco per andare alla conquista del mondo.
Ma questo non è un gioco; ne abbiamo parlato a scuola, ne ho discusso in famiglia e così ho cercato di capire; fermo restando il rispetto della sovranità di ogni Stato, in questo caso le ragioni della crisi e le possibili drammatiche conseguenze vanno ben al di là dei confini geografici dell’Ucraina coinvolgendo, praticamente, quasi tutto il pianeta.
La crisi è generata dalla possibile entrata dell’Ucraina nella NATO, ossia l’Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord cui oggi aderiscono 30 Stati, nell’ambito dei quali l’Unione Europea ha assunto un ruolo sempre più importante e in cui le adesioni di alcuni Paesi dei Balcani hanno determinato un arretramento russo in quell’area.
Entrano quindi in gioco gli equilibri tra le grandi potenze mondiali: gli Stati Uniti d’America con gli alleati e la Russia con i suoi, oggi forte anche dell’intesa con la Cina.
In questo contesto così esteso, come possiamo non sentirci coinvolti? Basti pensare all’aumento dei prezzi del gas, risorsa in gran parte proveniente dalla Russia, che già vediamo sulle bollette delle utenze delle nostre case, per non pensare ai possibili effetti di un conflitto bellico che, se scoppiasse alle porte orientali dell’Europa, coinvolgerebbe l’intero continente.
È normale, alla nostra età, pensare che gli eventi geograficamente lontani da noi non possano toccarci direttamente; viviamo il tempo della nostra gioventù con i nostri impegni e problemi quotidiani, la scuola, le amicizie e i nostri primi amori, spesso disinteressandoci alla politica nazionale e internazionale.
Siamo in rete con ragazzi di tutto il mondo attraverso i social network di cui siamo utilizzatori piuttosto esperti, ma quello che spesso sfugge è che anche l’intero pianeta è un immenso network reale legato da rapporti economici e politici e che, proprio per questo, un sasso caduto in uno stagno situato ad enorme distanza da noi propaga le sue onde per milioni di chilometri, fino ad arrivare nelle nostre vite e nelle nostre case.
E se penso a quello che potrebbe accadere, ricordo una celebre frase di Albert Einstein: “Io non so come si combatterà la terza guerra mondiale, ma so che la quarta si combatterà con pietre e bastoni.”
Maddalena Sirimarco
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