Tanti auguri imperatore!
Ogni giorno, nel mondo, si celebrano milioni e milioni di compleanni. Alcuni con grandi feste ed altri
con degli auguri di prosperità. Eppure, di tutte le miriadi di celebrazioni, solo una è ogni anno un giorno di ricorrenza nazionale: il compleanno dell’imperatore giapponese. Chiamato Tennō Tanjōbi (letteralmente “Compleanno dell’imperatore”), è una festa nazionale istituita attorno al 1948 ma dalle radici millenarie: fonti della sua celebrazione, infatti, risalgono circa all’VIII secolo. Tuttavia esso era molto diverso da quello attuale sotto moltissimi aspetti. Al contrario di quello attuale, il festeggiamento dell’evento era in una data prestabilita, e serviva a celebrarlo simbolicamente, senza che egli avesse effettivamente compiuto gli anni (un po’ come l’attuale “Queen’s birthday” Britannico). Solamente nel 1868, con la restaurazione Meiji e la riaffermazione di un potere centrale stabile, la data fu resa variabile a seconda dell’effettivo giorno di nascita. Per il momento, nel periodo Reiwa, la ricorrenza cade il 23 febbraio, compleanno dell’attuale imperatore Naruhito.Ma come si celebra questa festività?
Innanzitutto vengono aperte le porte del palazzo imperiale di Tokyo, residenza del monarca. Infatti, esclusivamente in questo giorno e il 2 gennaio (in occasione del capodanno), i giardini interni sono aperti al pubblico. Superati i controlli della polizia, l’ingresso è completamente gratuito e, per chi desiderasse, vengono regalate delle piccole bandierine del Giappone per sventolarle durante le acclamazioni. Poi, circa verso le 10 del mattino, l’imperatore assieme alla sua famiglia esce da un balcone del palazzo, per porgere i saluti e ricevere gli auguri. Dopo circa 3 minuti, l’imperatore si ritira nel palazzo, mentre le forze dell’ordine fanno entrare il gruppo successivo, ripetendo il rito. Dopo un paio d’ore, l’imperatore congeda anche l’ultimo gruppo e rientra a palazzo. Giunta la sera, viene trasmessa in televisione un’intervista al regnante, nella quale ringrazia il paese. Questa cerimonia, per quando a noi occidentali possa sembrare inutile ed a tratti strana, rappresenta un grande simbolo di solidarietà ed unità nazionale, soprattutto in tempi come questi dove, la corrente situazione globale, sta logorando sempre di più le istituzioni governative e politiche.
Alessio Racioppi
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