Pochi giorni fa ho letto un articolo che mi ha fatto riflettere e che sono qui a sottoporvi come
spunto di riflessione, di dibattito, senza moralismi o pretese di ergermi a giudice.A Macerata è venuta al mondo una bella bambina, di nome Vittoria.
Bene, ogni secondo nel mondo nascono centinaia di bambini, quindi cosa rende Vittoria diversa da tutti gli altri?
Vittoria non ha il papà.
Ok. Nulla di trascendentale, penserete.
Quanti bambini sono nati orfani di padre, specialmente durante le due Guerre Mondiali. Un marito partiva per il fronte, lasciava la moglie incinta e non ritornava a casa, ucciso da una pallottola, martoriato da una granata, dilaniato dal freddo russo.
La differenza tra Vittoria e quei bambini sta nel fatto che Vittoria un papà ce l’aveva, ma è morto due anni prima che lei nascesse.
Vittoria è frutto delle tecniche di fecondazione assistita. È l’esempio di quanto l’ingegneria genetica, le tecniche di ricombinazione, siano in grado di fare oggi.
Il papà di Vittoria aveva infatti depositato il suo seme in una banca. La moglie aveva problemi a portare a termine la gravidanza e quindi avevano pensato insieme di ricorrere alla fecondazione assistita.
Vittoria è un atto volontario, è l’effetto del libero arbitrio della mamma, che ha voluto che lei venisse al mondo, anche se il compagno non c’era più.
Si tratta di un estremo gesto d’amore della donna nei confronti del marito o piuttosto di un atto d’egoismo, di puro desiderio di rivedere giorno dopo giorno nel sorriso, negli occhi, nella camminata di Vittoria, i tratti dell’amato scomparso, di rivivere per sempre i giorni felici insieme a lui?
Non sta a me giudicare.
Quello che vorrei sottolineare è che la sua nascita è stata possibile grazie al progresso della scienza, senza la quale, oggi, Vittoria non sarebbe qui.
Quella scienza che ci sta aiutando anche ora, in questo triste momento, grazie alla sperimentazione ed alla creazione di vaccini contro il coronavirus, senza i quali, sicuramente, ci sarebbero migliaia di morti in più settimanalmente.
Quella scienza che oggi rende possibili trapianti di cuore, polmoni, arti, addirittura volti, che cura malattie considerate nell’antichità inguaribili, permettendo così all’uomo di vivere una vita lunga accanto ai propri cari.
La stessa scienza che per anni è stata demonizzata, maltrattata, ingiuriata, trattata al pari della stregoneria più nera, ora si prende la sua rivincita e rende possibile l’impossibile.
Vi lascio con una domanda: secondo voi, è giusto che la scienza faccia letteralmente da padre ad una bambina che non avrà mai un padre?
Filippo Maria Giovannini
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