sabato 21 maggio 2022

L’interpretazione dei sogni

 

Prima di iniziare, qual è il significato della parola “sogno”?

Sogno /'soɲo/ s. m. [lat. somnium, der. di somnus "sonno"].

- 1. l'attività mentale che si svolge durante il sonno, e il contenuto stesso, la serie di

immagini che in quell'attività si avvicendano: vedere qualcuno in s.;

- 2. fig. Immaginazione vana, fantastica, di cose irrealizzabili: spera di vincere, ma è un s.

Dal momento che non sono un’esperta in psicologia, voglio trattare della mia interpretazione dei sogni.

Fin da piccoli, sicuramente avrete risposto a questa tradizionale domanda: “Qual è il tuo sogno?”. La risposta che avevate dato 10 o 20 anni fa, necessariamente non sarà la stessa che darete in questo momento. E perchè?

Ricordo ancora che da piccola, per quanto fossi influenzabile, ho tentato il sogno di essere una presidente di uno Stato, di una cantante famosa, di essere un regista e di intraprendere un mio proprio business. Di fronte a queste scelte, oggi ho la mia propria interpretazione di un sogno, possibile.

Il fatto che la stessa parola “sogno” incarni il valore della irrealizzabilità, lascia la nostra immaginazione fantastica in un buco nero e l’instabilità di questa parola sfocia in sfiducia e senso di colpa.

La metafora degli arcieri di Machiavelli, la regola del 10 (“the 10 X rule) di Cardone e la psicologia individuale di Adler in parte hanno formato la mia interpretazione di oggi.

Sognare in grande e credere in un’utopia di un sogno possibile, è necessario per conoscere se stessi e controllare la direzione della propria vita.

Infatti non bisogna sottovalutare le proprie capacità, ma riconoscere le proprie lacune.

“Fare come gli arcieri prudenti, ai quali parendo il luogo, dove disegnano ferire, troppo lontano, e cognoscendo fino a quanto arriva la virtù del loro arco, pongono la mira assai più alta, che il luogo destinato, non per aggiugnere con la loro forza o freccia a tanta altezza, ma per potere con lo aiuto di sì alta mira pervenire al disegno loro.”

Allo stesso modo, ognuno di noi è succube dei propri vizi, infatti, secondo Adler “il senso della vita umana” riflette in un processo volto al superamento di una condizione di inferiorità, limitazione e insicurezza che appartengono a tutti gli uomini.

«L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'Illuminismo.»

Come la stessa risposta kantiana ci pone di fronte alla possibilità di un sogno possibile, ciò che bisogna gettare è la disperazione e l’ansia di un’eventuale delusione.

Elena Ruan

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