“A pizza ca’ pummarola ‘ncoppa” – Alberto Testa.
È propria della tradizione culinaria italiana la celeberrima pizza Margherita,
che per quanto semplice nella sua composizione, risulta essere sempre una scelta vincente. La sua immagine è pieno simbolo di italianità in quanto ricorda non solo la nostra bandiera tricolore, ma anche quella serie di canzoni, espressioni, gesti e usi culturali che l’hanno resa patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2017.Ed è alla luce di quanto affermato che vi propongo di seguito la storia di tanta bontà.
Secondo la legenda, la pizza Margherita veniva realizzata per la prima volta dal pizzaiolo napoletano Raffaele Esposito durante la visita del re d’Italia Umberto I di Savoia a Napoli nel 1889, precisamente presso la reggia di Capodimonte. Lo sfarzo di quel luogo venne offuscato dall’entusiasmo di sua maestà la regina Margherita nei confronti di quello che sarebbe divenuto il piatto italiano per eccellenza e al quale venne attribuito il nome della sua più grande estimatrice. Ebbene, la storia presentatavi è vera solo in parte, in quanto sembrerebbe che le sue origini siano ancora più antiche; pertanto si deve a Raffaele Esposito solo il nome del piatto già esistente.
Secondo le fonti storiche di Francesco De Boucard, svizzero naturalizzato napoletano, risalenti al 1858 nelle quali si effettua un compendio sulla società napoletana in tutti i suoi aspetti, la pietanza era già presente sulle tavole di Napoli.
Probabilmente la sua prima realizzazione risale ai primi anni del ‘600, il periodo in cui il pomodoro entrava a far parte della alimentazione mediterranea dopo un secolo dalle prime esportazioni dal nuovo continente.
A prescindere dalle sue origini, la Margherita rimane uno dei piatti più amati dell’intero patrimonio culinario mondiale.
Samuele Oliveti
