giovedì 15 settembre 2022

Primo articolo


Grafica di Linda Chen 


Pensavo che questi giorni non sarebbero mai arrivati. Li ho aspettati con discreto sospetto più che con ansia e impazienza. Ma, alla fine, il tempo scorre inesorabile e la sabbia nella clessidra scende lenta e costante, anche se a noi può sembrare che alcuni momenti siano eterni e altri durino come un battito di ciglia. E comunque alla fine eccomi qui, alla vigilia del compimento del mio diciottesimo anno, all’inizio del mio ultimo anno di liceo e a dieci giorni dal primo voto politico della mia vita. Ecco, questo è uno di quei momenti in cui tutto ti ruota intorno e ti senti posizionato esattamente al centro dell’occhio di un ciclone di ragguardevoli dimensioni nel quale regna una apparente quiete che ti ammalia come una sirena pronta a travolgerti e trascinarti via mentre tu annaspi incapace di reagire. Ma, alla fine, in fondo, cosa significherà mai crescere e maturare, se non che dovrai prendere decisioni vagamente più serie di quelle con cui sei stato messo alla prova finora e che condizioneranno solo un poco di più la tua vita ponendoti di fronte al fatto certo e compiuto che scegliere qualcosa significa inevitabilmente rinunciare a qualcos’altro? Oddio, quindi una scelta è una rinuncia per definizione? No. Vorrei sperare, sognare, immaginare di potere aspirare a qualcosa di grande. A tutto quello che penso sia realizzabile, raggiungibile, vorrei poter non imporre limiti che vengano proprio da me stesso; vorrei ambire all’eccellenza senza compromessi e senza timidi tentativi di rimanere nella mia confort-zone pur di non rischiare. Vorrei, in sostanza, che maturare significasse essere coscienti delle proprie potenzialità senza la paura di metterle in campo pur a rischio di un fallimento. Vorrei regalarmi una vita che mi soddisfi, che è quella che auguro a tutti coloro che hanno percorso un pezzo di strada con me in questa scuola. Vorrei avere tante idee, molti ideali e non cadere preda delle ideologie. Perché un’idea, anche se può sembrare un ossimoro, è concreta, è realizzabile e rende libero il pensiero, è figlia del libero arbitrio e dell’autonomia intellettuale, l’ideologia no. Essa è retorica, è utopistica, è schiava dei confini rigidi entro i quali è costretta a muoversi e rimbalzare, contenuta com’è in un limite impermeabile allo spontaneo flusso di pensiero e quindi inevitabilmente totalizzante e mai arbitraria. Ecco, forse, alla fine, crescere e maturare è concedere a se stessi il regalo più grande che ci si possa fare: avere idee, avere opinioni, avere sogni e avere il coraggio, la forza, la caparbietà e la perseveranza per sostenerli, perseguirli e farli propri.

Buon anno e buona vita a tutti.

Giacomo Di Maria

Nessun commento:

Posta un commento

Il Blog consiglia:

PODCAST - Una testimonianza da Gaza: Intervista alla Dottoressa Elvira Del Giudice

Il podcast del Blog degli Studenti giovedì 16 novembre 2023 ha ospitato la Dottoressa Elvira Del Giudice. La Dottoressa ci ha fornito una te...

Top 5 della settimana