Foliage: la natura che si tinge

grafica di Linda Chen 

 Dopo un lungo periodo estivo, giunge finalmente l’autunno, portando con sé la sua malinconia ed i suoi rimpianti. Nonostante questo cambiamento repentino, che prosciuga tutta l’allegria estiva, faccia storcere il naso alla maggior parte della gente, non è sempre sinonimo di tristezza, anzi,

è proprio in questo periodo che la natura dà il meglio di sé. basti pensare che, in questo frangente iniziano a germogliare una miriade di ortaggi differenti che non sono in grado di crescere durante il secco ed arido periodo estivo. Inoltre, è proprio in questo tempo e con questo clima che accade un fenomeno unico nel suo genere, uno tra i più fotografati al mondo: tutte le lussureggianti foreste, si tingono di colori vividissimi, foglie dalle tonalità d’oro, di fuoco e di terra, rimpiazzano il verde uniforme che prima ricopriva ogni singola fronda ed ogni arbusto, poi, trascinate dalla brezza vespertina, vanno a creare dei cangianti lastricati variopinti che ricoprono il terreno scuro. È il cosiddetto foliage. Accade consistentemente tra fine settembre ed il primo novembre, poiché essi sono i mesi in cui l’escursione termica tra giorno e notte è più marcata. Scientificamente si tratta di un momento di vita molto particolare di una pianta: con l’avvento del freddo, la linfa della pianta comincia a ritrarsi verso le parti interne del fusto facendo così lentamente morire le foglie che, lentamente, perdono tutta la loro clorofilla (il pigmento che conferisce alla flora il peculiare colore verde) finché, una volta morte, non si staccano dal ramo. L’origine del termine, per quanto possa sembrare francofona, deriva in realtà dal termine inglese “foliage” che significa letteralmente fogliame. Tuttavia, a causa di una mal interpretazione della pronuncia, che la fa suonare molto simile al francese “feuillage”, la parola si è radicata nei nostri vocabolari come neologismo a sé stante che sta ad indicare il cambio di colore delle piante. Questo fenomeno di variazione cromatica, è diventata una vera e propria tendenza turistica oramai diffusa in tutto il mondo. In America Settentrionale e nel Canada è una pratica talmente comune che viene chiamata dai locali con l’espressione “Leaf Peeping”, ossia, letteralmente, “spiare le foglie”. Persino il Giappone, con la sua mentalità ligia, rende questo passatempo una vera e propria celebrazione tradizionale, nata durante il periodo Heian (VIII-XII sec.), chiamata momijigari (紅葉狩 lett. caccia di foglie d’acero) che consiste nel fermarsi a meditare nei luoghi in cui le foglie diventano rosse d’autunno. Difatti non è raro vedere molti giapponesi muoversi in gruppo in zone come Kyoto per ammirare tali spettacoli. Oltre al risvolto turistico, questa attività ha anche degli splendidi risvolti benefici per la salute. Infatti, i boschi di latifoglie dove è possibile osservare questo spettacolo a pieno, sono spesso zone incontaminate, con aria pulita e tranquillità, che sono dei toccasana efficacissimi per guarire da ansia, stress, paranoia e depressione, addirittura, una ricerca condotta dall’Università inglese di Exeter e finanziata dal National Institute for Health Research dimostra di come basti qualche ora libera senza pensieri per avere un effetto terapeutico. Oltre a ciò, i colori degli alberi, così sgargianti, consentono nel vero senso della parola una cromoterapia all’aria aperta. Esistono anche delle vere e proprie mappe che segnano con precisione luoghi, itinerari da seguire e stagioni del foliage. Che siano locazioni tipiche oppure boschetti poco frequentati, punti per apprezzare questo panorama sono ovunque, anche dietro l’angolo. Alcuni di essi comprendono le Montagne Adironack in Nord America, Le campagne del Kent in Inghilterra, il Lago Kawaguchi e le Montagne Hodaka in Giappone, le foreste di Heinola in Finlandia, la città di Stirling in Australia e l’intera Regione Canadese dell’Ontario. Anche l’Italia non è esente da tali spettacoli, come ad esempio in Trentino la Val di Non o, ben più vicina, le meravigliose Foreste Casentinesi, che si sviluppano nel cuore appenninico della Toscana. È incredibile di come, nonostante le spiazzanti tecnologie attuali siano in grado di portarci ovunque con un solo click, la natura riservi ancora degli spettacoli entusiasmanti che, visti dal vivo, lasciano la gente mozzafiato. 

Alessio Racioppi

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