Poesia... contemporanea
Quando si pensa alla poesia il primo pensiero va sempre a personaggi storici come Dante, Leopardi o comunque figure austere e soprattutto appartenenti al passato. Non penso sia giusto:
Riflettendo su questa mia definizione, quindi, presuppongo che anche i moderni cantautori debbano essere definiti poeti: per alcuni potrebbe sembrare blasfemo, ma il concetto di poeta ottocentesco si è soltanto evoluto lasciando spazio agli odierni cantanti. Questi ultimi, infatti, come loro non fanno altro che sfruttare la loro dote artistica per palesare ciò che hanno dentro, per raccontare le loro esperienza o immergersi nel proprio mondo.
I poeti moderni possono essere divisi in tre categorie. La prima comprende tutti coloro che prediligono un testo completo ed articolato a discapito della musicalità dell’opera, mentre la seconda è composta dagli artisti che, al contrario, non danno molta importanza alle parole usate purché risultino il più musicali possibile insieme; alla terza categoria appartengono, infine, coloro che rappresentano il perfetto mix: riescono ad ottenere un’ottima musicalità pur non lasciando al caso la scelta dei termini utilizzati.
Oggi tutte queste tre categorie hanno comunque una cosa in comune: grande libertà di scelta. Possono infatti decidere quale sia il modo migliore per esprimere i loro concetti avendo una vasta scelta di generi musicali tra cui scegliere; si hanno, di fatto, diversi modi per esprime la stessa idea. Ciò, a maggior ragione, rende a tutti gli effetti gli odierni cantanti dei poeti.
Filippo De Santis
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