Se molti di noi dovessero rispondere a bruciapelo alla domanda “cos’è il San Giuseppe De Merode?”, probabilmente dopo avere tentennato per un attimo risponderebbero
“quasi casa”.“Quasi casa” perché alla fine, volente o nolente, anno dopo anno diviene normale sentire il bisogno di rimanere tra queste mura oltre il normale orario scolastico, potendo scegliere tra una serie di attività che coinvolgono al punto tale da non far sentire il bisogno di varcare il cancello prima del tramonto. Il doposcuola, le attività sportive dell’associazione De Merode, il Centro Lingue, il Movimento Giovanile Lasalliano, il Teatro del Quadriportico, il Club delle Scienze, il Blog della scuola e le sue escursioni pomeridiane in giro per Roma, fanno diventare quella del De Merode una grande famiglia e le storiche mura della sua sede, quindi, inevitabilmente “casa”. Un posto sicuro in cui crescere, maturare, diventare grandi, essere felici, o soffrire, ma comunque un luogo certo in cui trovare qualcuno che possa comprendere in silenzio, e, comprendendo, aiutare l’individuo a trovare la propria strada trasformando le incertezze della vita adolescenziale in solidità precipue della meravigliosa varietà che caratterizza ognuno di noi.
Un nido da cui spiccare il volo ma in cui, contemporaneamente, il singolo individuo viene messo al centro del sistema educativo e in cui, quindi, i bisogni e le fragilità vengono trasformati in punti di forza, basi solide del carattere del singolo in via di formazione in un contesto in cui il concerto di Frère, docenti, collaboratori, compagni di scuola e genitori concorrono per offrire sostegno, stimolo, guida, modello in un dinamico rapporto di reciproco aiuto e confronto costante.
Il De Merode è una scuola che da oltre 150 anni, quindi, precorre i tempi utilizzando modalità educative che, pur guardando al futuro, non tralasciano di ricordare, però, che le proprie profonde e solide radici affondano nell’humus fecondo del passato.
Grande spinta viene data alle sezioni internazionali in cui è possibile raggiungere, grazie alla docenza di insegnanti madrelingua delle singole materie, tanto le certificazioni IGSE che quelle A e AS alla fine del percorso di studi scientifico. L’utilizzo dei laboratori nelle ore di fisica/phisics, chimica/chemistry e biologia/biology permette un approccio concreto, propositivo e mai noioso a materie estremamente impegnative quando affrontate in doppia lingua e doppio programma.
Ma, contemporaneamente, non viene mai tralasciata la formazione classica e umanistica che caratterizza la nostra storia, il nostro substrato culturale e il nostro modo tutto italiano di vedere la vita rappresentandone, poi, la ricchezza più evidente.
Una scuola che prova, mettendocela tutta, ad educare i suoi studenti ad un mondo migliore, alla consapevolezza che il mondo stesso non è altro da noi ma che, al contrario, è dentro di noi e che ne facciamo parte integrante. Un mondo che si schiude alla vita e che accoglie chi è ben preparato ad affrontarlo.
Arrivato all’ultimo dei miei anni trascorsi al De Merode, quindi, se dovessi essere io stesso a rispondere alla domanda iniziale, “cos’è il San Giuseppe De Merode”, senza tentennamenti risponderei “casa”.
Giacomo Di Maria
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